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giovedì, luglio 26, 2012

Ron Coleman Mike Smith LAVORARE CON LE VOCI

 PREFAZIONE
Marius Romme e Sandra Escher
Questo libro è una grande conquista per aiutare il cambiamento
negli atteggiamenti e nell'approccio all'esperienza del sentire
le voci.
Esso è destinato agli uditori di voci e alle persone da loro
scelte per aiutarli, e aiuta coloro che hanno difficoltà ad affrontare
le proprie voci a esplorare nuovi aspetti delle stesse.
Seguendo un approccio sistematico, rivelerà le relazioni degli
uditori di voci con le voci stesse e così facendo li stimolerà ad
acquisire modalità per affrontarle più efficacemente. L'aspetto
più importante in questo processo -ben rappresentato in questo
manuale - è di riuscire a prendere possesso della propria
esperienza tramite la trascrizione della storia della propria
vita in relazione alle voci. Le domande qui contenute incoraggiano
a diventare più desiderosi di conoscere le voci e anche a
favorirne il possesso.
Questo libro sollecita il lettore a ritornare a fare progetti per la
sua vita, e ciò è particolarmente utile per coloro che si sentono
oppressi dalle voci e vogliono controllarle.
* Marius Rornrne ha insegnato Psichiatria sociale all'Università di Maastricht
dal 1974 al 1999 ed è uno dei fondatori del movimento degli uditori Intervoice. Ha
scritto con Sandra Escher Accettare le voci. Le allucinazioni auditive: capirle e conviverci,
Giuffré, Milano 1997.
Sandra Escher una giornalista scientifica, collabora con l'università di
Birmingham e si occupa da molti anni di salute mentale, in particolare dell'esperienza
dell'udire le voci.
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Lavorare con le voci
Nei contesti sociali e in quello delle cure sanitarie, sentire le
voci è considerato una conseguenza di una malattia mentale. Alle
voci è conferito solitamente un aspetto molto negativo, e si ritiene
che debbano essere oggetto di controllo da parte degli operatori.
Molto di rado le voci vengono interpretate come portatrici
del vissuto della persona.
L'obiettivo di questo testo è aiutare la persona a superare tre
handicap:
1. l'idea che il sentire le voci sia una conseguenza di una malattia
preesistente della persona, il più delle volte la schizofrenia
(malattia dalle origini sconosciute);
2. l'idea che la schizofrenia sia una malattia non correlata in
modo comprensibile col vissuto della persona;
3. l'idea che la persona - in conseguenza del fatto di essere malata
- sia priva di potere rispetto alle voci e che le voci non siano
possedute dalla persona; mentre nei fatti le voci sono un'esperienza
individuale comprensibile correlata con i traumi o i problemi
personali della vita.
I1 tentativo è di spiegare, innanzitutto, come la psichiatria è
pervenuta a una certa visione del sentire le voci: sono passati cent'anni
da quando Kraepelin formulò il concetto di "entità di
malattie" nella psichiatria clinica. In base a questo concetto, tutti
i sintomi sono visti come il risultato di una malattia preesistente
della persona, le cui origini sono ancora sconosciute. Nel frattempo,
la scienza ha provato che il concetto di entità di malattia
esistente non è valido. Ad esempio, la schizofrenia è un concetto
che rappresenta una vasta gamma di disturbi presenti in persone
molto diverse (Bentall 1990, Boyle 1990)'.
La schizofrenia non rappresenta una diagnosi. In una diagnosi
si cerca di capire che cosa ha portato a determinati disturbi. Si
' R.P. Bentall, Reconstructing Schizophrenia, Routledge, London 1990; M. Boyle,
Schizophrenia: A Scientzj5c Delusion?, Routledge, London 1990.
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Prefazione
analizza la complessa interazione tra le capacità della persona, il
suo sviluppo e le condizioni sociali in cui esso/ a vive.
I1 termine schizofrenia, nel sistema di classificazione del DSM2,
rappresenta una categoria basata su una gamma piuttosto vasta
di sintomi presenti in un certo momento o in un lasso di tempo.
Questo lasso di tempo non ci dice nulla sulle possibili cause, né
racchiude le esperienze personali e il loro significato per la persona
in questione. Infine, non indica neppure come affrontare l'esperienza.
Definire "malata" una persona che non sa come fronteggiare le
voci è comprensibile quando le voci, le emozioni o il comportamento
che esse provocano sono dominanti rispetto alle capacità
funzionali e alla vita della persona stessa. IÈ ragionevole definire la
persona "malata" quando le voci non sono parte integrale della
persona ma ne distruggono la spontanea volontà. Tuttavia non è
corretto considerare il sentire le voci in sé come sintomo di una
malattia, né possono essere definiti "malati" i comportamenti e le
emozioni che originano dall'avere a che fare con questa esperienza.
Quindi, una persona che sente le voci ma non può affrontarle
ha bisogno di aiuto per superare il senso di impotenza e poter
ricominciare a vivere. È necessario un aiuto per affrontare le voci
e anche per rafforzare il proprio senso d'identità. Infine, c'è bisogno
d'aiuto nell'accettare che quello che è successo è acqua passata
e non ci si dovrebbe sentire in colpa del fatto accaduto, piuttosto
ricollocarlo nella storia della vita della persona, dando la
responsabilità di ciò a chi ha compiuto l'azione e non a chi l'ha
subita.
I1 primo grande merito di Ron Coleman è di aver sperimentato
questi tre handicap nella sua vita e di averla cambiata con
grande ostinazione, diventando un vincitore dopo essere stato
Diagnostic and Statistic Manual of Menta1 Disorders della American Psychiatric
Association (N.d.T.).
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Lavorare con le voci
una vittima. Egli non ha mai negato quello che gli è successo, ma
è divenuto critico in modo tale da rendere possibile ricostruirsi
una vita. I1 suo secondo grande merito è di aver trovato compagni
di viaggio tra gli operatori del mondo della salute mentale. È
l'intuizione di Mike Smith che ha visto il valore del lavoro di Ron
e si è unito a lui per seguire questa strada diversa. Hanno scritto
a quattro mani questo bellissimo libro. È una grande occasione
che Mike e Ron abbiano lavorato insieme per sviluppare questo
sistema pratico di sostegno per quegli uditori di voci che intendano
ricostruirsi una vita, senza negare il duro lavoro che comporterà
ma intraprendendo un percorso anziché aspettare qualche
miracolo.
Questo libro si basa sulle nostre ricerche per il superamento del
primo handicap e sull'esperienza privata di Ron per quanto
riguarda il secondo e il terzo handicap. Inoltre fa tesoro delle
esperienze di molti altri uditori di voci incontrati nei gruppi di
auto-aiuto in tutto il Regno Unito. Queste persone hanno insegnato
a Mike e Ron a fare le domande giuste. Tutto ciò si basa su
delle esperienze, non ancora su una valutazione scientifica.

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