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Comontismo - Per l'ultima Internazionale
- Maggio 1972 - Lire 300 -
Sommario
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L'apparire dei
comontisti è spesso accompagnato, soprattutto nei luoghi infestati dalle
"sinistre", dal fiorire di voci sul loro conto, evidentemente diffuse
ad arte da chi ha poco da guadagnare e tutto da perdere dalla loro presenza, e
cerca perciò di diminuire e a tutti i costi l'incidenza. Spargere calunnie a
danno di "bande" è pratica tradizionale all'interno dei rackets
politici, ed ebbe a toccare il proprio massimo splendore nella primavera
burocratica russa, allorchè divenne arma ufficiale del regime (da Trockij al
soldo del Mikado e di Wall Street, al "tourbillon" di autocritiche e
di riabilitazioni tuttora in atto). All'interno della burocrazia dove la verità
è bandita per definizione, la calunnia diviene l'unico mezzo di sopravvivenza ed
ogni buon burocrate deve per necessità essere un calunniatore il più possibile
fantasioso. Anche in ciò fedeli imitatori dei mitici maestri, i rackets attuali
fanno di questa pratica un uso non meno vasto. Bisogna per altro ammettere che
l'accusa di essere dei provocatori è, per quanto ci riguarda, senza dubbio
alcuno, fondata: è nostro preciso proposito, infatti, provocare le situazioni,
facendo esplodere tutte le contraddizioni. Questo non come conseguenza di
oscuri interessi o di pura "incoscienza" bensì in base a precise e
ben circostanziate analisi, unite ad una sincera ansia sovversiva, che non
rifugge dal fare uso dei mezzi più adeguati. La più abusata delle accuse è
senz'altro quella di essere delle spie, giacchè favorisce climi paranoici dove
ogni realtà è uguale al suo contrario. Ma questa voce circola singolarmente
distillata: il P.C.I. accusa indistintamente tutti gli extra-parlamentari,
Avanguardia Operaia accusa Lotta Continua e così via di calunnia in calunnia
verso la sinistra più estrema che accusa di spionaggio e di provocazioni
soltanto i proletari in armi. Costoro per altro si ridono bellamente di tutta
questa chiavica, della quale si apprestano a fare piazza pulita. D'altronde, e
niente affatto paradossalmente sono proprio i gruppi politici a favorire, con
le loro strutture gerarchiche, l'inserimento e la circolazione di delatori e
provocatori. Costoro, mai chiamati in causa in prima persona e relegati nella
massa di automi militanti, non trovano certo difficoltà ad ambientarsi in
rackets altrettanto polizieschi di quelli di origine e, contribuendo al
silenzio dei più, miserabile claque da quattro soldi, pronti a ritrovare la
loquacità al momento giusto, di fronte ai veri superiori. Quando poi i gruppi
diventano "clandestini" e paramilitari allora la percentuale di
poliziotti infiltrati e di provocatori fascisti aumenta in maniera
impressionante, poichè costoro sono abituati a lanciarsi, come mosche sulla
merda, là dove esiste la possibilità di costruire torbidi che i loro mandanti
sanno costruire a dovere. I comontisti, per la loro stessa struttura che non
tollera al proprio interno che elementi direttamente e soggettivamente
operanti, sono invece in grado di smascherare e punire violentemente qualsiasi
tentativo di infiltrazione, a scopo provocatorio e spionistico. Infatti solo il
massimo di socializzazione delle esperienze e della vita quotidiana è
garanzia del massimo di sicurezza e coerenza rivoluzionaria. Chiarito
ciò, non ci si illude che queste voci abbiano a tacere ma, specificatane
l'origine e la causa pubblicamente, ci si prepara ad agire di
conseguenza.
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