6 ottobre 2013 alle ore 7.51
non sono io
che piango parole consuete e stereotipate
violentate dallo spirito del tempo
libere dalle definizioni
ma schiave della memoria
e della droghe dello stato
l'ultima frontiera è stata abbattuta
quonquistata dai visi pallidi
ero l'indiano il marziano
che lottava per la sua terra
ora con la navicella spaziale
in fuga alla ricerca di uno spazio vitale
remare contro il mare
aspettando l'onda con una tavola
quasi morire di paura
e poi rigenerarsi
la poesia sei tu che leggi
figlio mio
angelo campione
che mi guardi dalle stelle
il quarto tipo
è un attesa lunga una vita
fratelli, sorelle
liberateci dal male
dall'uomo e dalle sue leggi morali
è una preghiera gnostica
perchè la verità è sempre stata dentro di noi
la maledizione dello stregone (folle)
6 ottobre 2013 alle ore 7.24
che va servita fredda
una via un cammino iniziatico
della vita
dello stregone
folle di anime nere
sbattono le loro catene
per non cadere
nella trappola
ma incontrano una spada
è l'escalibur del giudizio uniuversale
per una sola mano
quella del negromante
quando penso
alla maledizione dello stregone
non ci sono più parole
comprensibili da giudicare
la solidarietà si vende
a rate
si compra al mercato del lunedì in piazza
ma non ho più soldi
solo un oscuro scrutare
questo è il segreto di pulcinella
senza più lacrime
cerco i miei revenant
la maledizione dello stregone
è una parodia uno scherzo
della goliardia
l'ultima traccia di una specie in via di estinzione
perchè nessuno crede più alle sue parole
perchè nessuno vuole la sua ombra
le cose succedono senza un senso
l'ira del dio antico
esploderà tra lo stupore
e l'ignominia generale
una risata vi seppellirà
la la la
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