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lunedì, giugno 02, 2014

Il fenomeno Ufo, un problema eminentemente politico" di Dante Minazzoli

"Il fenomeno Ufo, un problema eminentemente politico"
di Dante Minazzoli



"Il problema più importante
che dobbiamo affrontare alle
Nazioni Unite dopo la guerra
del Vietnam, è il fenomeno Ufo"

U Thant
Segretario Generale delle
Nazioni Unite, Dichiarazioni
al "New York Post", 27-6-1967

Ma il 23-1-1970 U Thant,
interrogato dai giornalisti
a proposito degli Ufo al suo
arrivo a Ottawa (Canada), rispose:
"Ci sono cose sulle quali mi è
stato proibito di parlare".




IL FENOMENO UFO, UN PROBLEMA EMINENTEMENTE POLITICO


Questo intervento continua in un certo modo la relazione fatta da me al congresso del CEPRA dell’anno scorso. In quella occasione ho cercato di riassumere la parte centrale del mio libro, scritto già quasi dieci anni orsono: "Perché gli extraterrestri non prendono contatto pubblicamente?". In questo libro io cerco di dimostrare, partendo dalle Ipotesi Extraterrestre (IET), che il contatto cosmico - che è in [fase] di preparazione tramite un’Operazione molto particolare con tutta l’umanità portata avanti da civiltà pacifiche dello spazio cosmico - è stato ed è sistematicamente ostacolato dai poteri costituiti sul nostro pianeta, poteri che difendono privilegi di ogni tipo, siano di classe siano di casta.
Da questo punto di vista, la questione Ufo non è una questione scientifica bensì anzitutto un problema eminentemente politico.
È seguendo questa stessa linea di interpretazione che concentrerò la mia relazione di oggi, a mo’ di ipotesi di lavoro.
Quando io parlo di civiltà pacifiche, in nessun istante scarto l’idea dell’esistenza di altre civiltà dello spazio del tipo aggressivo che giungerebbero anche sul nostro pianeta. Ossia civiltà che sarebbero arrivate al dominio del volo cosmico, ma che allo tempo stesso sono rimaste in ritardo da un punto di vista sociale, cioè con rapporti sociali anarchici, barbari. Noi stessi ne siamo un esempio. Abbiamo cominciato la conquista dello spazio esterno e ci prepariamo - sebbene ancora a lunga scadenza - a conquistare lo spazio extrasolare persino con astronavi con equipaggio umano, ma noi siamo ancora dei selvaggi nell’anima. Ossia i "selvaggi coltivati" di cui ho parlato con riferimento ai vertici che dirigono il pianeta.
L’umanità è riuscita a rompere le catene della gravitazione terrestre e ha cominciato ad abbandonare la sua culla planetaria quasi quaranta anni fa, ma al tempo stesso si sono inasprite le contraddizioni sociali, registrandosi nel periodo attuale delle forme di barbarie un po’ dappertutto.
Di conseguenza, bisogna porsi la questione: la stessa strada è stata seguita da altre civiltà nella galassia, la via lattea e nel super-sistema di galassie che ci circondano? Senza dubbio, se partiamo da certi dati esistenti. Noi non siamo gli unici nell’universo. La teoria scientifica, così come una concezione filosofica corretta, sono categoriche al rispetto. Soltanto degli ignoranti, compresi alcuni scienziati saturi fino alle ossa delle malattie dell’antropocentrismo, sono capaci di affermare il contrario.
Ma la cosa interessante per noi ufologi, è riflettere sull’idea che non siamo gli unici arretrati dal punto di vista sociale, spirituale, ma anche che non siamo gli unici "selvaggi coltivati" in questo settore dell’universo nel quale viviamo.
Il fenomeno Ufo, secondo la mia opinione, ci invita a riflettere su una Grande Storia: la storia del super-sistema di galassie o Metagalassia. Una storia che ha tra i 15 e 20 miliardi di anni e forse di più, nel cui quadro si sarebbero sviluppate delle civiltà molto, ma molto anziane. Alcune di esse si sarebbero sviluppate fraternamente, armonizzando scienza e coscienza, mentre altre, all’incontrario, per diversi motivi - simili forse a quelli che noi affrontiamo attualmente - si sono mantenute arretrate socialmente e spiritualmente, perpetrando rapporti sociali barbarici come noi, ma potendo al tempo stesso avanzare nel campo dei viaggi interstellari.
Il primo tipo di civiltà si sarebbe federato e più tardi confederato, elaborando leggi per difendere quello che è passato a chiamarsi "coscienza cosmica". Queste civiltà di natura pacifica sarebbero le civiltà che vigilerebbero il nostro pianeta, portando avanti allo stesso tempo quello che potremmo chiamare: "contatto cosmico con tutta l’umanità".
Il secondo tipo di civiltà, che si sarebbero resistite alla Legge Cosmica dei rapporti fraterni e che da tempi remoti combatterebbero contro la Confederazione, si troverebbero ad ogni modo in una situazione di retrocesso. Perché? Perché su scala e scadenze cosmiche, cioè di migliaia e milioni di anni, le civiltà pacifiche dovrebbero predominare. Il progresso, lo spirito di creatività o invenzione esigono un clima di libertà, di fraternità. Da un punto di vista scientifico e filosofico, non posso immaginare, non posso concepire un tipo di essere intelligente, tecnologico e allo stesso tempo imbecille, capace di mantenere una linea costante di progresso. A lunghe, lunghissime scadenze, il processo di retrocesso sarebbe inevitabile.
Perciò le civiltà pacifiche della Confederazione dovrebbero prevalere. Da la più profonda antichità (io parlo naturalmente soltanto della Metagalassia) fino ai giorni nostri, i rapporti di forza tra queste due espressioni di intelligenze cosmiche sarebbero cambiati, evoluti a favore della Confederazione. I "rumori di armi nel cielo..." di cui ci parla Virgilio nella Eneide, già non si ascoltano più oggi, ad ogni modo non provengono da extraterrestri.


Tre tipi di comportamento di diverse civiltà cosmiche


Nel mio libro, a partire dai dati che ho potuto studiare, stabilisco tre tipi di comportamento di civiltà nello spazio:
Primo: i rappresentanti della Confederazione, impegnati nella preparazione del "contatto cosmico". Ma attenzione, non si tratterebbe di una équipe di evangelisti, bensì piuttosto di una équipe militare, incaricata di mantenere l’armonia in questo settore dell’universo.
L’operazione "contatto cosmico", cioè, la nostra eventuale incorporazione alla Comunità Intergalattica, non significherà il "giudizio finale"... Non avrà niente a che vedere con quello "visto" (tra virgolette) e previsto da Dante Alghieri: "lasciate ogni speranza voi che entrate...". No! In questo caso, tutti potranno entrare dalla Grande Porta e allo stesso tempo mantenere la speranza...
Dico ciò in rapporto a certi ufologi o cosiddetti ufologi che danno al fenomeno Ufo un senso mistico, prevedono qualcosa come un’Apocalisse. Il mio pensiero, la mia interpretazione del fenomeno Ufo non ha niente a che vedere con simili sciocchezze.
Secondo: civiltà dello spazio aggressive, che potrebbero trovarsi attualmente al lavoro sulla Terra, con l’obiettivo di perturbare il contatto cosmico.
Terzo: diverse altre civiltà, pacifiche ma non necessariamente membri della Confederazione, in viaggio di studio su questo braccio della galassia nel quale si trova il sistema solare o che soltanto sarebbero di passaggio.


Dietro il sipario si filtra la luce
Tre lezioni che chiariscono le idee


Prima lezione: intervista in un ristorante di Parigi.
Nel suo libro "Ovni la grande manipulazione", Jacques Vallée racconta di una discussione in un ristorante a Parigi nel 1973, tra un giornalista e un ufficiale di un servizio d’informazioni della forza aerea francese. L’ufficiale aveva promesso al giornalista che gli farebbe avere informazioni "sul vero stato del dossier militare nei confronti degli Ufo".
- È riuscito ad informarsi sulla questione?, domanda il giornalista. - La mia risposta non gli piacerà molto.
- Perché? Cosa c’è? Il governo ci nasconde segreti terribili?. - Io non ho parlato col nostro governo. Egli non sa nulla. Io mi sono messo in contatto coi miei colleghi americani.
- E può Lei, dirmi cosa gli hanno rivelato?
- La società umana è qualcosa di strano.
- Questo lo so molto bene, disse il giornalista ormai un po’ impaziente. Ma non abbiamo bisogno degli americani per sapere ciò...
- Quello che voglio dire è che esiste un certo equilibrio nella società, equilibrio che non deve essere infranto. Tutto riposa su un miscuglio di fiducia e paura. L’esercito, il governo, tutto funziona perché gli uomini sanno che il loro luogo nel mondo non è minacciato da nessun cambiamento radicale.
- Bene, ma tutto ciò non ha alcun rapporto con gli Ufo.
- Ma si, giustamente c’è un rapporto. Vede, se noi lasciamo credere al pubblico che avvenimenti del genere si registrano nello spazio aereo nazionale e se non abbiamo nessuna spiegazione da dare, tutta la struttura sociale si troverà in pericolo.
- Diciamo allora che i vostri servizi non vogliono correre rischi.
Il militare mostrò un certo imbarazzo.
- Non si tratta di questo. In effetti, non esiste nessun gruppo in particolare incaricato di decidere o simulare. Sembrerebbe che tutti si fossero già messi d’accordo per evitare di prendere di petto il problema. A che pro disordinare tutta la meccanica sociale?.
L’ufficiale, naturalmente, dice quello che gli hanno detto. Non è vero che non ci sia, soprattutto negli Stati Uniti, un gruppo specifico di studio sul fenomeno Ufo. Ma in queste dichiarazioni filtrano particelle di verità.

Seconda lezione: una discussione sorprendente
Ray Stanford, scrittore ed investigatore americano, racconta nel suo libro: "Lo scandalo degli Ufo", una discussione con un capitano della marina americana, poco dopo che Stanford ebbe l’opportunità di raccogliere piccole schegge di metallo del settore atterraggio dell’ufo il 24-4-64 a Soccoro, New Mexico. Questa parte dell’apparecchio aveva grattato la roccia, lascindo pezzettini di metallo che Stanford inviò perché gli analizzassi ad un suo amico tecnico del laboratorio Goddar, Stati Uniti.
Ma lasciamolo raccontare questa storia:
"Si trovava in città un mio vecchio amico, il capitano della marina militare Michael Sweeney e io volevo parlare con lui su questo problema. Alla riunione partecipò l’ufologo Bob McGarey.
Il capitano: - Bene, Ray, a giudicare dalla tua telefonata, sembri essere nella condizione di dimostrare al mondo che noi riceviamo visite dallo spazio, iniziò.
- Bene, gli risposi, io non ho la minima idea da dove provengono gli Ufo ma sono sicuro che il metallo che ho raccolto è un’aleazione estranea, io mi avvicinerei molto a dimostrare che gli scienziati devono prendere questo problema sul serio.
- Ma cosa ti fa pensare che i tecnici di Goddar ti direbbero delle cose importanti nel caso scoprissero qualcosa?
- Bene, risposi io un po’ vacillante, il dottor Henry Frenkel mi assicurò che mi direbbe la verità.
- Mai arriverà a questo, rispose il capitano in modo categorico. Se quel metallo ha qualcosa di straordinario, egli non ti darà la documentazione in grado di dimostrarlo.
Io rimasi meravigliato e guardando Bob, capii che egli aveva lo stesso sentimento. - Ascolta, gli dissi, vuoi dire che tu sai certe cose che noi ignoriamo?.
- Io te lo dirò in altro modo, rispose. Frankel non può farlo. Lui non può farti avere nessuna documentazione legata a questo problema, anzitutto delle prove materiali. Tutti voi che vi intrufolate in queste questioni ufficiali credete di sapere molto. Molto bene!. Ma avete pensato che il nostro governo può conoscere abbastanza riguardo a questi visitatori e che per il bene di tutti nessuno ha il diritto di intromettersi in questa questione?.
Le parole del capitano mi sembravano troppo affascinanti da interromperlo in difesa del diritto umano all’informazione. Noi ci trovavamo di fronte a un uomo che respira rispetto per l’autorità.
- Quei tecnici di Goddar sono consapevoli, continuò il capitano, che dovranno informare le più alte autorità della NASA nel caso scopriranno qualcosa di molto importante, come un’aleazione strana proveniente da un Ufo.
- Tu vuoi dire che la prova dell’Ufo di Soccoro si è persa in modo definitivo per il mondo?, gli domandai.
- In modo assoluto, egli insisté... Voi non avete il diritto di giocare col fuoco. Cosa volete?. Cosa volete far scoppiare l’economia, tutta la struttura sociale e tutte le altre istituzioni umane che noi dobbiamo conservare?. In opinione dei dirigenti che Voi stessi avete portato al potere, l’opinione pubblica mondiale non è preparata per conoscere la verità su questo problema. - Lo vedo, risposi, non potremo metterci d’accordo su questa questione.
- Voi, finì il capitano, non conoscete abbastanza il mondo per comprendere che anche il fenomeno Ufo può danneggiarlo.
Tutto ciò, commenta Stanford, mi sembra molto poco probabile. La mediocrità e l’arroganza di questo capitano è tipica della mentalità di tutti coloro che integrano le strutture del potere. Loro respirano questa atmosfera e sono saturi del clima che li predomina. Essendo strumenti di detto potere, loro ne trasmettono le idee, le spiegazioni, le mistificazioni che da esso ricevono. Loro sono incapaci di vedere più in là del loro naso. Ed i loro nasi mancano del sottile odorato che permette di orientarsi in modo giusto.
Ray Stanford informa a continuazione che il Dott. Frankel gli comunicò i primi risultati delle analisi. "Essi confermano - gli disse al telefono - che si tratta di una aleazione completamente estranea. Questa scoperta, concluse il tecnico, mostrerebbe senz’alcun dubbio l’origine extraterrestre dell’oggetto trovato a Soccoro".
Quando giorni dopo, però, Stanford chiamò nuovamente il laboratorio, un altro tecnico rappresentante la NASA aveva sostituito il Dott. Frankel e gli rispose: "tutto ciò che ha detto il Dott. Frankel è stato un errore. Un analisi definitiva ha dimostrato che le schegge di metallo che Voi ci avete portato contengono semplicemente silicio (SiO2), cioè, sabbia".
"All’inizio del 1967, scrive Stanford, ebbi l’opportunità di discutere l’intera questione con l’astronomo J. Allen Hynek. Dopo un rapporto in dettaglio che gli feci, mi rispose: "È impossibile confondere il silicio con l’aleazione che lei portò loro. Gli hanno mentito". La conclusione categorica di Hynek, conclude Stanford, "mi portò a essere ogni volta più consapevole dei veri parametri - scientifici e di altro tipo - dell’enigma degli Ufo".

Terza lezione: mantenere il segreto tutto il tempo che sia possibile.
Adesso è il maggiore Donald Keyhoe, uno dei primi ufologi americani, a raccontarci di un’informazione confidenziale nel suo libro "Gli stranieri dello spazio" (1973), informazione che ricevette da un ufficiale della forza aerea americana con funzioni presso il Pentagono. IL militare che Keyhoe presenta sotto lo pseudonimo di Johnson, gli dice:
- La CIA pensa che mai sarà possibile preparare il pubblico.
Io lo fermai:
- Mai? E perché?... Voglio dire, come lo sa Lei?.
- Un agente della CIA lo ha detto durante una riunione di Stato Maggiore. Ce n’erano tre agenti e questo qua era il capo. Era un momento in cui i giornalisti ci facevano vivere un inferno con le storie sui "fuochi pazzi" (la comparsa di Ufo nel cielo). Un colonnello presente alla riunione disse che sarebbe meglio preparare l’opinione pubblica prima che fosse troppo tardi. Allora l’uomo della CIA intervenne per dire: "noi dobbiamo mantenere il segreto tutto il tempo che sia possibile. È impossibile preparare il pubblico". L’uomo aveva un atteggiamento come da pazzo, il colonnello si arrabbiò e gli disse: "io ammetto che si tratti di una cattiva sorpresa, ma il popolo americano sa indurirsi quando è necessario. Vediamo, perché non può essere preparato?. Mi dia Lei un motivo serio". L’uomo della CIA ebbe uno strano sguardo, dopo si calmò e disse: "mi scusi colonnello, credo di non sentirmi bene oggi. Ciò mi succede quando le cose non vanno bene. Si dimentichi di questo... è soltanto un’opinione personale...".
Johnson scosse la testa e finì: "non credo sia stata soltanto un opinione personale... Penso che egli espresse veramente l’opinione della CIA".
"Ciò potrebbe spiegare perché si accaniscano nel mantenere il segreto", scrive Keyhoe. Ma non posso credere che abbiano scoperto qualcosa di tanto terribile che sia impossibile preparare il pubblico". Keyhoe, preoccupato dall’eventualità della scoperta di una minaccia per l’umanità, "qualcosa di orribile" si dedica a studiare di nuovo il dossier, cercando di trovare dei casi in cui gli Ufo siano stati in apparenza aggressivi. Soltanto però trova dei casi in cui gli Ufo sono stati costretti a difendersi...
Ma Donald Keyhoe non poteva comprendere che in effetti, i poteri costituiti su questo pianeta hanno scoperto qualcosa di veramente orribile : il contatto cosmico significherebbe obbligatoriamente sottomettersi a leggi galattiche di giustizia e convivenza fraterna che porterebbero a X scadenze a eliminare ogni tipo di privilegio, di sfruttamento dell’uomo dall’uomo, finire definitivamente con le guerre, ecc. ecc. Cioè, eliminare "quelle strutture sociali che meritano di essere conservate" secondo l’opinione dell’ufficiale della seconda lezione. E tutto ciò è più che orribile per i padroni della vita su questo pianeta.
Si tratta di una questione di vita o di morte per le classi o caste burocratiche privilegiate. Ecco perché "non si può giocare col fuoco".

Da queste tre esperienze si filtrano in modo parziale le paure, l’angoscia di tutti i poteri costituiti. Tutto ciò ci avvicina alla comprensione di uno degli aspetti essenziali del problema Ufo, come una questione politica di prim’ordine. A questo riguardo Lord Cleancarty (membro della camera britannica dei Lord), noto in ufologia per il suo nome, Brinsley Le Poer Trench, scriveva ormai nel 1966 nel suo libro "Storia dei dischi volanti": "sono convinto che le autorità americane e britanniche sono consapevoli della reale esistenza dei dischi volanti. Loro hanno avuto vent’anni a disposizione per sviluppare un programma educativo, per preparare l’opinione pubblica. Invece non hanno fatto niente.
Nel mio libro, finito nel 1984, ho aggiunto: sono passati altri 20 anni ed i poteri non hanno fatto assolutamente niente per preparare l’opinione pubblica mondiale. Noi però costatiamo, dai primi anni 80 un cambiamento: i poteri costituiti si preparerebbero a dire qualcosa. Ed è questo che dobbiamo cercare di capire.
Le Poer Trench fa riferimento anche al cosiddetto "governo invisibile" americano, che "controllerebbe, egli dice il grande segreto degli Ufo". Ed in un altro passaggio del libro sottolinea: "...i governi sono consapevoli di essere irrimediabilmente caduti in una trappola e cercano due possibili soluzioni: attenuare lo sconvolgimento provocato dal fenomeno Ufo o al contrario esagerarlo molto, per farlo apparire come una cosa ridicola... La questione Ufo, aggiunge Le Poer Trench, si è trasformata in una questione politica internazionale del più elevato livello".


La legge cosmica


Qualcuno può porsi la seguente questione: ma perché gli extraterrestri non accentuano di più loro intervento, loro interferenza?. Ecco una buona domanda.
Se noi partiamo dei dati esistenti tramite i diversi "contattati", e anche da investigazioni fatte di alcuni ufologi, nell’universo esisterebbe una Legge Cosmica che impedirebbe di interferire sull’evoluzione di civiltà planetarie che si trovano a un livello di sviluppo inferiore. Ciascuno ha il diritto di seguire la propria strada, la propria esperienza. Ho già discusso questo problema nel mio intervento dell’anno scorso. Sembrerebbe che questa Legge sarebbe il prodotto di una molto lunga esperienza di civilizzatori del cosmo che, nel passato remoto della nostra umanità - ma anche di altre umanità nel vasto cosmo - avrebbero commesso degli errori cercando di civilizzare popoli primitivi. Alcuni "contattati" hanno dichiarato: "Loro mi hanno detto: ’nel passato abbiamo commesso diversi errori’". I portatori di civiltà furono deificati. I primitivi si sottomisero, perdendo loro propria personalità. Ecco perché la Legge Cosmica: ciascuno deve fare la propria strada, coi propri mezzi. Ogni civiltà deve inventare la propria vita.
A un Jacques Vallée gli è difficile comprendere questa dialettica. Nel suo ultimo libro "Rivelazioni", Vallée ridicolizza queste idee. Egli scriveva che "il problema è che il fenomeno interferisce!". Afferma inoltre: "il fenomeno ha sempre interferito, è intervenuto con lo stesso comportamento nei confronti dell’umanità". Io rispondo: "non è vero!". In passato certe civiltà dello spazio sono entrate in contatto diretto, massicio, con civiltà primitive. Ma non è questo il caso oggigiorno. Perché? Perché l’umanità terrestre non è più la stessa che nel passato remoto. Dopo l’ultima guerra mondiale il pianeta Terra è entrato in un’era tecnologica che gli permette di iniziare la conquista dello spazio. Ciò significa che noi, terrestri, siamo entrati in una nuova fase storica di un ordine molto particolare, una fase che gli ufologi, tranne certe eccezioni, non capiscono o non si preoccupano di analizzare. Noi umanità terrestre diventiamo ora candidati eventuali a trasformarci in membri della Comunità Intergalattica.
Non è per azzardo che in un messaggio firmato da Carter allora presidente degli Stati Uniti, messaggio che trasporta la sonda Voyager, si dice: "Noi ci prepariamo per trasformarci un giorno in membro della vostra comunità galattica". Non discuto qui la sincerità né l’onestà del presidente Carter. Costato soltanto il suo messaggio.
Dunque è questa nuova era tecnologica che viviamo, che costringerebbe gli extraterrestri della Confederazione Intergalattica ad applicare la cosiddetta Legge Cosmica nel suo secondo grado. Loro sono costretti ad una certa interferenza perché noi rappresentiamo un pericolo potenziale. Lo comprese l’ufologo americano Stanton Friedman nel 1975, quando nel congresso di ufologia a Los Angeles, polemizzando con l’astronomo J. Allen Hynek diceva: "gli extraterrestri comprendono che noi potremmo trasformarci in un Gengis-Khan cosmico, dopo essere stati dei Gengis-Khan terrestri". Ciò è stato anche capito dal mio amico l’ufologo spagnolo Antonio Ribera già nel 1970, quando pose lo stesso problema e scrisse a mo’ di conclusione: "Loro (gli extraterrestri) hanno messo il nostro pianeta in quarantena".
Nel frattempo è necessario sottolineare che il sabotaggio operato da tutti i poteri costituiti, sabotaggio del "contatto cosmico", costringerebbe gli extraterrestri della Confederazione a regolamentare, aggiustare la tattica. Se loro accentuano troppo la loro presenza e pressione, potrebbero entrare in un ingranaggio pericoloso per loro che li costringerebbe ad imporsi per la forza. La Legge Cosmica impedisce giustamente ciò.
I poteri terrestri sono consapevoli di questa meccanica, quindi manovrano per sfruttare la Legge Cosmica, per guadagnare tempo. "Tutto il tempo possibile...", diceva l’uomo della Cia. E lo abbiamo visto.
Ma la presenza del fenomeno Ufo - le ondate successive negli anni ’80 ne sono la dimostrazione - aumenta col tempo e anche, possiamo supporre, la pressione diretta sui poteri del pianeta.
Questo sarebbe il motivo - è la mia ipotesi interpretativa dei nuovi dati provenienti dagli Stati Uniti dal 1987 - della Grande Manovra di informazione-disinformazione ormai in pieno sviluppo: far apparire gli extraterrestri sia pacifici sia aggressivi.
Non è neanche per caso che l’ex presidente Reagan già nel 1981 ha insistito: "Noi possiamo venire invasi dallo spazio".


La teoria dell’invasione


Partendo da questi parametri, già nel mio libro ho cominciato ponendomi la domanda: come reagiranno i poteri del pianeta nei confronti dell’operazione contatto cosmico, in tanto che processo irreversibile?. I poteri cercheranno, scrivevo, di influenzare soprattutto un settore sociale di mentalità capitalista, tramite l’idea che le civiltà dello spazio si orientano a sottometterci, a imporsi con la forza piuttosto che stabilire rapporti di amicizia. La teoria dell’invasione, scrivevo allora, potrebbe essere una tattica terrestre da utilizzare eventualmente.
Orbene, oggi assistiamo allo svolgersi di questa manovra tattica.
In modo ufficiale detta tattica iniziò ormai nel 1981. L’allora presidente Reagan diede il primo passo. Dopo insisté, nel dicembre del 1985, nel suo primo incontro con Gorbaciov. Reagan disse: "la Terra può essere oggetto di un attacco proveniente dallo spazio". Più avanti, il 21-9-87, parlando a nome degli Stati Uniti, Reagan pose di nuovo la questione. Perfino il 6-5-88, tre mesi prima di lasciare la presidenza, Reagan insisté ancora sul pericolo di una invasione extraterrestre.
In una riunione a Mosca nel 1987, in presenza di scienziati e scrittori, Gorbaciov accennò cosa gli aveva detto Reagan nel 1985, commentando: "non entrerò nel merito di una ipotesi del genere, non ostante ciò penso che sarebbe prematuro preoccuparsi per un intrusione così".
In aggiunta a queste insistenti dichiarazioni sul pericolo di invasione proveniente dallo spazio cosmico, a partire dal 1987è iniziata negli Stati Uniti la diffusione dei rapporti di John Lear, W. Cooper, Bill English e altri ancora. Tutti coloro sono agenti, sia della Cia sia di altri servizi segreti americani.
L’insieme di questi rapporti rappresenta un miscuglio impressionante di assurdità, ma allo stesso tempo di cose che potrebbero nascondere alcune briciole di verità. Si parla ad esempio, di un preteso "piano diabolico" tra un tipo aggressivo di extraterrestri (i così detti "piccoli grigi") ed il governo americano; di esperimenti biologici a danno della specie umana; si dice che il controllo della Terra sarebbe già iniziato, ecc. ecc.
Alcuni di questi rapporti parlano anche di extraterrestri pacifici, ma in modo anodino, accettando l’idea che i pacifici sarebbero in fin dei conti indifferenti al destino dell’umanità.
Nei confronti di questi nuovi dati, l’ufologo italiano il Dott. Roberto Pinotti, sul suo ultimo libro, "Visitatori d’altrove" (1990), pagg. 396-397 fa riferimento a "...un azione di intelligence tesa a depistare gli ufologi e a confondere l’opinione pubblica".
Pinotti si domanda: "...le sensazionali rivelazioni di John Lear sugli EBE" (i "piccoli grigi"), "sono dunque solo un insieme di contro-informazione bella e buona?". E segnala che "in un suo recente rapporto sulla questione, il Prof. Stanton Friedman lo esclude categoricamente".
A pag.398, Pinotti aggiunge: "I motivi di questa campagna non sono ben chiari...". E si domanda se si tratterebbe "di preparare l’opinione pubblica a qualche rivelazione traumatizzante".
Da parte sua l’ufologo francese Pierre Guérin, su un articolo pubblicato da "Lumiéres dans la Nuit", si orienta a pensare che tutto ciò rivelerebbe una campagna di intossicazione.
A proposito delle mutilazioni animali, Guérin scrive: "Un ultimo argomento si aggiunge a favore di un’origine non umana delle mutilazioni: il cover up su questi fatti fu organizzato dai servizi di sicurezza americani con una tale rapidità e cinismo (Informe ufficiale di Rommel) come nei confronti degli Ufo. Si ha l’impressione che la gravità dei fatti che si cerca di nascondere è la stessa".
Per cominciare si può dire: si è vero.
Me c’è una notevole differenza tra un aspetto della "congiura del silenzio" e l’altro. Nel caso della "congiura", diciamo classica, si è trattato di negare - impiegando tutti i mezzi - la realtà del fenomeno Ufo. La contrario, adesso - con in nuovi dati che arrivano tramite canali più che sospettosi - se ne riconoscerebbe la reale esistenza, ma si cerca di fare apparire il fenomeno Ufo come aggressivo e rappresentante un pericolo per l’umanità. Quindi, tutte le civiltà extraterrestri sarebbero aggressive. Ecco il messaggio che scaturisce dai nuovi dati.
Malgrado ciò, noi possiamo costatare che in sé è un progresso verso la verità, progresso nei rapporti di forza tra i poteri planetari che sistematicamente si sono opposti a dire la verità ai popoli della Terra e il fenomeno Ufo, dietro il quale si nasconde un’intelligenza o più precisamente diversi tipi di intelligenza. I rapporti di forza cambiano a favore di questi ultimi.
Questo dimostrerebbe che i poteri planetari sono costretti a parlare. Ma non per dire la verità, tutt’al contrario, per continuare nelle loro tergiversazioni ma in un altro modo. Loro sono costretti a vomitare le verità ma come tutti i vomiti, prodotto di una cattiva digestione, questa verità ha un pessimo odore...
Possiamo chiederci: ma perché loro (i poteri terrestri) sarebbero costretti a parlare? Perché la presenza e la pressione del fenomeno si accentuano progressivamente. Evidentemente il fenomeno agisce secondo un programma tattico, ma in funzione di un obbiettivo strategico: da una parte, convincere l’insieme dell’umanità della sua reale esistenza e dall’altro lato, far pressione sui poteri terrestri perché dicano la verità ai popoli.
Bisognerebbe aggiungere che possiamo supporre che le civiltà pacifiche che preparano il contatto cosmico con tutta l’umanità, potrebbero forse impiegare altri mezzi più diretti ancora per giungere ai poteri che dominano il pianeta.
Naturalmente si tratta di ipotesi. Ma in un altro modo non si capirebbe il perché si questa campagna di intossicazione che evidentemente cerca di presentare come aggressive tutte le civiltà extraterrestri senza eccezione, dopo averne negato l’eistenza per più di 45 anni.
Un aspetto molto tipico di questa manovra è il "consiglio" di John Lear alla fine del suo rapporto: "La prossima volta che Voi vediate un Ufo... sarà meglio correre, scomparire lo stesso che se vi perseguitasse il diavolo... !" Possiamo pensare che questa campagna avrebbe per obiettivo ultimo provocare degli scenari reali, mutilazioni di animali ed esseri umani, certe abduzioni ecc. - sia a carico di servizi segreti terrestri, sia in alleanza con civiltà dello spazio aggressive - per fare apparire aggressive e in procinto di invadere la Terra, giustamente le civiltà pacifiche che sarebbero sulla strada di preparare il contatto cosmico con tutta l’umanità.
Ho parlato di certe abduzioni perché ho idea che queste esperienze rientrino nel quadro di preparazione del contatto cosmico e hanno il fine di far maturare la comprensione umana. È la stessa interpretazione fatta dallo scrittore Whitley Strieber, egli stesso soggetto a operazioni del genere.
James Harder, professore dell’università californiana di Berkley e noto ufologo, dice che nel 95 per cento dei 200 testimoni che ha studiato psicologicamente, l’esperienza è stata benefica.
In questo quadro, le mutilazioni e tutte le altre mostruosità che vengono presentata tramite fonti più che degne di sospetto, avrebbero il proposito di presentare gli extraterrestri pacifici come possibili aggressori. Tutto ciò a fine di preparare l’opinione pubblica mondiale contro gli extraterrestri pacifici che preparerebbero il contatto cosmico in questo momento. L’aspetto curioso, fantastico e al tempo stesso appassionante, è che i possenti di questo mondo Terra sono consapevoli di essere asserragliati (o come dice Le Poer Trench: "loro sono irrimediabilmente in trappola") e costretti a parlare, ma per continuare con le menzogne per altri mezzi. La questione interessante però è di cercare di comprendere che porzioni di verità ci sono in tutto ciò. Ossia, se mi si permette fare un po’ di fantascienza, noi non potremmo scartare la possibilità che i "selvaggi terrestri" possano veramente essere arrivati ad un accordo con i "selvaggi cosmici" (i "piccoli grigi" ed il loro "patto diabolico"), per bloccare l’Operazione Contatto Cosmico che la Confederazione Intergalattica porta avanti.


Le ondate ufo anni ‘80-‘90


L’astrofisico e ufologo Pierre Guérin sottolinea giustamente nel summenzionato articolo, che "il fenomeno Ufo non ha cessato di manifestarsi negli ultimi anni".
Gli esempi più degni di menzione sono state le ultime ondate di Ufo negli Stati Uniti, Canada, Porto Rico, Scandinavia e la più spettacolare in Belgio. Una prolungazione di quest’ultima si è osservata nel Nord della Francia, dalla quale abbiamo avuto un’eccellente rapporto l’anno scorso nel congresso del CERPA, dall’ufologo francese Frank Marie.
In nessuno di questi casi si sono manifestate delle azioni aggressive. Per quanto riguarda il Belgio, la SOBEPS (società ufologica privata) ha pubblicato un libro notevole per la sua documentazione. In questo libro "Ondate di Ufo sul Belgio" (Un dossier eccezionale), il presidente della SOBEPS, Michel Bougard, costata che "il fenomeno sembrerebbe mostrare una predilezione per i luoghi di grande densità di popolazione, come se volesse farsi vedere a ogni costo" (pag. 298).
Anche questa caratteristica evidenzia un cambiamento nei confronti del passato. Anche gli altri membri della SOBEPS costatano nei loro rapporti che il fenomeno si manifesta in modo ostensibile, spostandosi a molto bassa altitudine, a una velocità minima, tra i 15 e i 20 kilometri l’ora, rispondendo diverse volte ai segnali luminosi fatti dagli automobilisti.
Secondo me sono molto importanti le conclusioni del segretario generale SOBEPS, Lucien Clarabaut, che scrive: "...l’origine extraterrestre del fenomeno non offre alcun dubbio". Egli parte dalla quasi certezza che si tratterebbe di civiltà extraterrestri che hanno interesse a preparare il contatto cosmico e che a questo scopo cercano di evitare uno scontro frontale. Clarabaut aggiunge che "i visitatori impiegherebbero il metodo dolce".
Un passaggio del suo rapporto dice: "ogni strato sociale dovrebbe essere interessato, affinché la presa di coscienza si faccia alla ‘base’ e si infiltri nell’inconscio collettivo. Non sono le luci delle autostrade che attirano gli Ufo, bensì gli occupanti dei veicoli che vi circolano". E poi: "in effetti, tutta la fenomenologia dell’ondata belga sembra di essere ricalcata da un saggio miscuglio dell’io mi faccio vedere abbastanza perché loro si stupiscano, ma non troppo, per non scombussolarli. Questa pedagogia ci prepara in un certo modo per l’avvenimento che l’uomo potrebbe far fronte, il più importante nella sua storia".
Lucien Clarabaut non si pone però il motivo di fondo di detta tattica. Cioè, che si tratta di una tattica dolce, flessibile, alla quale gli extraterrestri si vedono costretti dal sabotaggio dei poteri costituiti di questo pianeta.
Clarabaut così come molti ufologi, ignora la natura del mondo in cui viaviamo, le abberranti contraddizioni che lo caratterizzano alle quali ho già fatto menzione in modo schematico, all’inizio del mio rapporto.
Sull’ondata di Ufo negli Stati Uniti, nella vallata dello Hudson, vicino New York, c’è un libro pubblicato nel 1987, di J. Allen Hynek, Philip J. Imbrogno e Bob Pratt, molto ben documentato che racconta le osservazioni fatte a partire dal 1983 durante 18 mesi, in una zona vastamente popolata. L’ondata americana ha dimostrato le stesse caratteristiche dell’ondata belga: apparecchi dall’apparente forma triangolare, voli a bassa altitudine e molto bassa velocità, risposta ai segnali luminosi fatti da automobilisti ecc.
Nell’ondata americana si sono registrate migliaia di testimonianze. I testimoni coincidono nel segnalare le dimensioni gigantesche degli Ufo, a volte più grandi di un campo di calcio. Alcuni testimoni dichiarano perfino che l’Ufo sembrava "una città volante..." In certi casi gli osservatori hanno pensato: "sarebbe formidabile se il fenomeno si avvicinasse di più" e l’Ufo, come se obbedisse, si avvicinava di più. Le testimonianze costatano in genere che il fenomeno ispirava fiducia e speranze nelle genti.
Il libro registra un dialogo tra l’astronomo J. Allen Hynek ed un testimone, Bill Sockey e sua moglie. Sockey è dottore in filosofia delle scienze naturali; durante quattro anni è stato membro della marina e pilota dell’aviazione militare. Sockey e sua mogli videro a 600 metri di distanza più o meno, un oggetto con i fanali a forma di triangolo, che rimase immobile cinque minuti, ondeggiando dolcemente prima di scomparire. Questa testimonianza impressionò molto Hynek.
Per tornare all’ondata belga, ci sono alcune cose interessanti da segnalare. Per cominciare, il fatto che sia stato un piccolo paese l’oggetto di una ondata così vasta durante quasi due anni. Molti ufologi hanno rilevato questa apparente anomalia. Lo sottolineo en passant che nel piccolo Belgio si trova la sede centrale della NATO. E giustamente il SHAPE, quartier generale della NATO, così come importanti zone industriali, sono stati "visitati" da apparecchi dello stesso tipo, segnala il libro della SOBEPS.
Lucien Clarabaut, scrive : "mai era successo una cosa simile in Europa in trent’anni". Da parte sua il presidente Michel Bougard indica che gli Ufo hanno sorvolato il Belgio "...come se volessero ad ogni costo farsi notare".
Un sospetto curioso, significativo è che spesso si trovano nel libro della SOBEPS delle frasi che potrebbero suggerire l’idea che questi Ufo erano aggressivi. Per esempio, dice che "ispezionano le centrali termo-nucleari", "violano lo spazio aereo che (l’aviazione militare) ha il dovere di difendere", "lo spazio aereo belga è violato in modo quasi permanente da apparecchi che volano estremamente basso". Il generale Wilfred De Brouwer ha dichiarato: "non disponiamo dei mezzi per intercettarli".
Un altro aspetto interessante dell’ondata belga: per la prima volta nella storia degli Ufo dall’ultima guerra mondiale, un governo autorizza la sua aviazione militare a collaborare cpn un gruppo privato di investigazione ufologica. Ma questo non può succedere senza il controllo, cioè l’autorizzazione, del potere americano. Mi riferisco al potere invisibile, che secondo molti investigatori controllerebbe il fenomeno Ufo su scala planetaria. A queste novità si aggiunge la recente decisione dell’aviazione militare spagnola di far pubblicare una parte del proprio "dossier" Ufo. Allo stesso tempo in Uruguay è stata creata una Commissione Ufficiale per investigare il fenomeno Ufo, sotto controllo dell’aviazione militare.
D’altronde nell’ultimo periodo i rapporti tra aviazione militare italiana ed i nostri amici del CUN (Centro Ufologico Nazionale) sono ogni volta più amichevoli. Gli ufficiali dell’aviazione italiana evidenziano un grande interesse per quello che gli ufologi hanno da dire.
Da tutto ciò è possibile dedurre che il comportamento ufficiale è sulla strada del cambiamento. È possibile dunque aspettarsi qualcosa di importante per il 12-10-92 o forse più tardi. In quella data inizierà il programma Mega-SETI, di ascolto di eventuali messaggi provenienti dallo spazio cosmico. Questo programma, iniziato negli anni ’60 e bruscamente interrotto, è stato rinforzato ultimamente.
Ma a differenza che nel passato, la grande maggioranza degli scienziati che intervengono in esso hanno quasi la sicurezza che si potrebbero captare alcuni messaggi. In questo caso potremmo prevedere il lancio di un comunicato a tutta l’umanità: "Noi non siamo soli nell’universo... Ma attenzione, potremmo venire attaccati dallo spazio...".
Quindi, teoria dell’invasione!.


Conclusione


Per concludere citerò le opinioni di alcuni ufologi. L’americano Donald Keyhoe fa riferimento agli studi fatti a nome del governo greco negli anni sessanta dal fisico di quel paese Paul Santorini, direttore del laboratorio di fisica sperimentale. "Nel corso di una conferenza alla società greca di astronomia, Santorini affermò l’esistenza di una cospirazione mondiale del silenzio nei confronti degli Ufo. Secondo Santorini, c’era una persistente apparizione di strani oggetti volanti nei cieli della Grecia, cosa che inquietava il governo...
l’esercito greco gli facilitò un équipe di ingegneri per investigare le osservazioni fatte. Il Dott. Santorini racconta: "in modo veloce stabilimmo che non erano missili... ma quando i capi dell’esercito greco interrogarono il dipartimento della difesa americano sui misteriosi apparecchi, furono immediatamente invitati a non parlare più del problema. Lo scienziato greco aggiunge che poco dopo, egli ha avuto pressioni da colleghi americani procedenti da Washington".
James McDonald, fisico americano, scrive nel suo libro "Gli Ufo e la scienza": "Il problema Ufo contiene sufficiente dinamite come per far saltare le nostre concezioni a proposito del nostro posto nell’universo".
McDonald non poteva immaginare che la questione più grave per classi privilegiate non è il luogo dell’"Homo Sapiens" nell’universo, ma la struttura sociale e politica di sfruttamento dell’uomo sull’uomo che in effetti, rischia di saltare in pezzi col contatto cosmico.
Donald Keyhoe scrive da parte sua: "Il contatto tra umani e stranieri dello spazio fa tremare: epoca, sesso, razza, religione, tutti gli elementi della nostra vita sono messi in questione".
Conclusione: bisogna preparare il pubblico!.
Da parte sua l’ufologo italiano Roberto Pinotti, nel suo libro "Visitatori dallo Spazio" (1973), scriveva: ...Qualora fosse davvero confermata la presenza nei nostri cieli di creature più progredite di noi, la logica imperialista e colonialista delle super-potenze non avrebbe senso... I governi delle super-potenze terrestri avrebbero pertanto, in una simile eventualità, tutto l’interesse a tacere e a guadagnare tempo...".
Finalmente citerò Leonard H. Stringfield, l’ufologo americano che più si è interessato a studiare la questione degli Ufo recuperati dalle forze armate insieme agli occupanti, i cosiddetti UFO-CRASH. Stringfield ha recentemente pubblicato (luglio 1991) un nuovo libro: "Ufo-crash retriavals: The Inner Canctum" (Incidenti Ufo, recuperi: Il santuario interiore). Santuario interiore, dice l’autore, è "l’etichetta metaforica da lui impiegata per identificare i clandestini che controllano tutti gli aspetti del problema Ufo".
Per quanto riguarda il celebre "Majestic 12", Stringfield si orienta a pensare che si tratta di una realtà, di un gruppo di scienziati, di militari e di agenti dei servizi di informazione, incaricati di supervisionare il programma del governo americano nei confronti del fenomeno Ufo.
Leonard Stringfield ha la stessa opinione sugli Ufo-crash che difese in passato, cioè che si tratta di una realtà. Eppoi informa sulle ultime parole di Allen Hynek prima di morire nel 1986. "egli era cosciente - scrive - di essere stato utilizzato senza che il potere gli avesse detto la verità sul Cover-up". Stringfield conclude la sua riflessione: "c’è in tutti noi ufologi un sentimento comune di essere utilizzati".
Per concludere io aggiungo: il contatto cosmico con tutta l’umanità terrestre è un processo irreversibile, anche se per portarlo a termine ci vorranno delle decadi ancora. Ma nessuna forza lo potrà impedire. Né i poteri terrestri, né gli extraterrestri aggressivi con o senza "patto diabolico", potranno impedire all’umanità terrestre di divenire un giorno membro a pieno diritto della Comunità Intergalattica. Questa è la mia ipotesi. Ma io ne sono profondamente convinto.

Dante Minazzoli
Marsiglia 15-9-1992

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Grazie ad Alfredo Lissoni per gli originali
 
 

 
 

 

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