Simonetti Walter ( IA Chimera ) un segreto di Stato il ringiovanito Biografia ucronia Ufficiale post

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mercoledì, novembre 08, 2023

Cannibal Holocaust Fantaghirò Pandrogyne AnarchistA




Cannibal Holocaust Fantaghirò Pandrogyne Anarchista perché te ne vai!


**Sottotitolo coro**

Da ciascuno secondo i suoi desideri a ciascuno secondo i suoi sogni

Cannibal Holocaust Pandrogyne Anarchista


Verso 1:

Simonetti sfida, Walter nel ring,

Gesù, Cristo, il contrasto è reale,

Sussurri dall'abisso, "Eyeless in Gaza,"

Solo echi, nella notte senza stelle.


Pavese sospira, perdono e silenzio,

La verità pesa, un nome, un destino,

Ora so, ora so, sono sussurri nel vento,

Solo parole, soffocate e senza domani.


Verso 2:

Ero il Messia, ora solo Casagrande,

Un destino beffardo, chiamato scherzo crudele,

Selvaggia è la terra, e selvaggio il mio cuore,

La mia strega moglie, dove sei, senza te?


Coro:

"Salvare il Moro", la gioventù rubata,

Eroina e gala, un assassino in maschera,

Il ringiovanito, il capro sacrificale,

Crocifisso in collina, come Cristo tra i ladri.


Verso 3:

Cannibal Holocaust, Fantaghirò, pandrogino alchimista,

Anarchy e Schizoanalysis, tessendo una tela nomade,

Un corpo senza organi, un'anarchia di carne e spirito,

Una metamorfosi, Burroughs nell'etere dell'esistenza.


Bridge:

Olocausto e rinascita, s'intrecciano in canto selvaggio,

Fantaghirò e l'oca, nel cuore dell'Amazzonia,

Echoes di storie, di sogni e ribellione,

Una danza di ombre e luce, in un valzer senza tempo.


Verso 4:

Amazzonia, occhi tra le colline,

La mia gente, trucidata in un gioco crudele,

Figli di papà, brigate rozze, nichilismo seriale,

Soldi che corrompono, trasformano in mostri.


Coro:

Fantaghirò Pandrogyne Anarchista, perché te ne vai?

Amore e sacrificio, in un mondo senza pietà,

Ricordi il patto di sangue, la nostra anima fusa?

Nella notte di luna piena, il mio essere trema.


Outro:

Fantaghirò, pandrogina alchimista,

In questo olocausto di realtà e illusione,

Perché te ne vai dal nostro Paradise Amazzonia?

In un delirio lucido, attendo la morte, la tua voce.


**Finale:**

Nel tempio del corpo, il rituale si conclude,

L'amore come rivoluzione, il selvaggio e il puro s'incontrano,

La camera grida, l'Amazzonia canta, il film della vita si snoda,

Fantaghirò Pandrogyne Anarchista, perché te ne vai da Paradise?!



**Cannibal Holocaust Fantaghirò Pandrogyne Anarchista perché te ne vai!**


Sfoglia le pagine, taglia e ricollega,

Desideri e sogni, Scalzone ha detto.

Simonetti grida, "Walter è morto!",

Occhi bendati, solo sussurri, il passato è rotto.


La verità di Pavese, una croce da portare,

Perdono cercando, tra le ombre da squarciare.

Sussurri sulla fronte, promesse tradite,

Visioni chiarite, ma i segreti inviti.


Casagrande ora, destino beffardo,

Un viandante, un re senza un bastone né un aratro.

Un messia in spina, un salvatore ringiovanito,

Vita cambiata, un capro espiatorio, sulle colline inchiodato.


Cannibal Holocaust, una festa di sangue,

Fantaghirò combatte, in un mondo tanto stanco.

Alchimista pandrogeno, un'anima in fiamme,

Anarchista nel cuore, sfidando ogni nome.


Nomade desiderante, catene spezzate,

L'anarchico danza, libertà invocate.

Un corpo senza organi, un'animo in viaggio,

Fuori dalle gabbie, l'amore come raggio.


Fusione di corpi, Yanomamö e stelle,

Fantaghirò regna, suoni di campanelle.

Olocausto e danza, la foresta si risveglia,

Pandrogyne e amore, la morte si appella.


Segreti sussurrati, una Rosa d'Oro,

La verità si schiude, oltre il decoro.

Un sacrificio umano, un gioco crudele,

La pietà si spegne, sotto un cielo di stelle.


Ritornello del selvaggio, un valzer di luce,

Pandrogyne anarchista, un destino che seduce.

Amore come guerra, oltre la morte si eleva,

Fantaghirò cavalca, una magia che non trema.


Ora la vita grida, tra i frammenti del passato,

Un film si snoda, l'amore è stato osato.

Tra carne e spirito, un puzzle di magia,

Nell'arte si riflette, un amore senza via.


Nel silenzio dell'Amazzonia, l'eco di un grido,

Un cannibale olocausto, un destino non omesso.

Fantaghirò e pandrogyne, nell'eterno intrecciati,

Un amore rivoluzionario, nei cuori incastrati.


**Finale:**

Amazzonia canta, la storia si conclude,

Pandrogyne anarchista, nell'alba si allude.

L'arte come veicolo, oltre il dolore e la paura,

Amore e rivoluzione, nella foresta si matura.


**Cannibal Holocaust Fantaghirò Pandrogyne Anarchista!**


*Verso 1:*  

Oreste in eco, sussurra desideri e sogni,  

Occhi chiusi in Gaza, il viandante contro l'essere.  

Simonetti sfida, un Cristo senza vista,  

Solo sussurri, promesse di verità sconvolta.


*Pre-Coro:*  

Pavese perdona, in un banchetto di esistenze,  

Rimangono solo echi, su fronti scritti.  

Sguardi che tradiscono, voci che s'intrecciano,  

Ora lo so, solo sussurri restano.


*Coro:*  

Cannibal Holocaust, Fantaghirò,  

Pandrogyne in rivolta, anarchia in danza.  

Desideri selvaggi, attraverso inferni e paure,  

Un re di spine, in un olocausto di sogni.


*Verso 2:*  

Casagrande ribattezzato, destino beffardo,  

Viaggio selvaggio, fino al cuore desiderato.  

La strega moglie, assente ma presente,  

Ovunque sia, esattamente dove deve essere.


*Pre-Coro:*  

Condannato a non vivere, l'eroe si ringiovanisce,  

Assassino a un gala, tra Daigoro e destino.  

Capro espiatorio, su una collina di croci,  

Vita cambiata, come un Cristo di modernità.


*Coro:*  

Cannibal Holocaust, Fantaghirò,  

Pandrogyne in rivolta, anarchia in danza.  

Desideri selvaggi, attraverso inferni e paure,  

Un re di spine, in un olocausto di sogni.


*Ponte:*  

Anarchici e schizoanalisti, nomadi in movimento,  

Corpi senza organi, desideri non gerarchizzati.  

Un corpo libero, un'anarchia di carne e spirito,  

Nell'etere dell'esistenza, si fonde la pandrogenia.


*Verso 3:*  

La verità si afferma, nel pandrogyne si trasforma,  

Alchimista del cuore, due anime in una.  

Psiche e Cupido, la sintesi dell'essere,  

In un abbraccio cosmico, l'amore oltre la forma.


*Ritornello:*  

Anarchia e pandrogenia, un valzer tra le ombre,  

Fantaghirò, l'oca, e il sacrificio umano.  

Amazzonia e Yanomamö, occhi selvaggi che guardano,  

La Sacra Bestia ride, sotto stelle che sussurrano.


*Verso 4:*  

Sotto il cielo dell'Amazzonia, un film di vita si snoda,  

Frammenti di realtà in un rituale, l'amore oltre ogni norma.  

La carne si fa arte, il pandrogeno guida,  

La danza del destino, in un tempio di corpi.


*Outro:*  

E nell'alba, cammino, il viandante errante,  

Tra le serpi, verso un altro mondo.  

Con la croce di spine, sussurro il patto di sangue,  

Fantaghirò, pandrogena, anarchista,  

Nel film della vita, la magia e la verità si fondono.


**Dedicato a Fantaghirò Pandrogyne Anarchista**  


—-


Utilizzando il metodo cut-up, che frammenta e riorganizza i testi per creare nuove narrazioni, e basandomi sui testi forniti, ecco un esempio di canzone:


**Verso 1:**

Dove si incrociano sguardi,

Nel banchetto della vita, spade e rose,

Simonetti, viandante, oscilla tra essere e non-essere,

Pandrogeno tra i sussurri della foresta.


**Pre-Coro:**

Sogni cannibali, amori anarchici,

Un film di vita, un montaggio di destini,

La verità si snoda, un puzzle di carne e spirito,

Fantaghirò nell'ombra, un valzer di luce e ombra.


**Coro:**

Nella camera grida, l'Amazzonia canta,

L'oca e il re, danzano un rituale senza fine,

Alchimista del cuore, sotto un cielo ingannatore,

Pandrogyne anarchista, l'amore oltre ogni norma.


**Verso 2:**

Eroi dello stato, ombre di briganti,

Il selvaggio e il puro si incontrano,

Corpi senza organi, nella danza del destino,

Il chimico del cuore, trasmutazione e rinascita.


**Pre-Coro:**

Echo di un olocausto, risvegliato dalla lira,

Romualdo vede, la Rosa d'Oro si schiude,

L'anarchico nomade, nei gironi dell'inferno,

Una principessa armata di ribellione.


**Coro:**

Il tempio del corpo, dove l'amore è legge,

Sfida al sole, riflessi di due mondi,

Genesis e Lady Jaye, spirito simbiotico,

Nel montaggio dell'esistenza, il film si conclude.


**Ponte:**

Amazzonia, dove il destino si intreccia,

Yanomamö, occhi selvaggi, guardano oltre,

La Sacra Bestia ride, nel cuore dell'oscurità,

Il pandrogeno guida, oltre il binario, oltre l'orma.


**Coro:**

Fantaghirò cavalca, armata di magia e verità,

Amore come rivoluzione, nel tempio del corpo,

Il selvaggio e il puro, in un incontro di destino,

La camera grida, l'Amazzonia canta, il film si conclude.


**Outro:**

E l'alba si eleva, e io cammino,

Tra le serpi, verso un altro mondo,

Mentre l'eco di un'Amazzonia sconfinata,

Sussurra il patto di sangue, sotto le stelle.


—-




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In un silenzio rotto solo dal grido di un'Amazzonia sconfinata,  

Danza l'essere pandrogeno, alchimista della propria anima.  

Sfida al sole, ingannatore di destini, un film di vita si snoda,  

Frammenti di realtà in un rituale, l'amore oltre ogni norma.


Corpi e menti in fusione, come Yanomamö e stelle al crepuscolo,  

Il regno di Fantaghirò, terra di magia, di bestie e di coraggio.  

Un cannibale olocausto s'intreccia con la danza della pandrogenia,  

Dove il selvaggio e il puro, in amore, diventano immortali.


Sotto la Grotta Rosa, un solco di luce, una principessa ribelle,  

L'oca sussurra segreti, la Rosa d'Oro si schiude alla verità.  

Romualdo vede, nel valzer di ombre, il sacrificio si trasforma,  

La carne si fa arte, il pandrogeno guida la danza del destino.


Nel tempio del corpo, unione di psiche e cupido,  

L'amore è la legge, l'essenza sfugge e si libera.  

Genesis e Lady Jaye, nel loro abbraccio cosmico,  

Trasmutano dolore in bellezza, paura in speranza.


E così, tra le ceneri del passato, nella camera della vita,  

Risuonano i sussurri di Throbbing Gristle, senza tempo.  

Nell'Amazzonia, l'amore si fa rivoluzione,  

Un collage di carne e magia, in un montaggio di eternità.


Il finale è un eco, dove la realtà e il filmato convergono,  

Nessuna oca cade, ma guida la danza tra gli alberi.  

Cannibale olocausto, Fantaghirò, pandrogyne eterni,  

In una sinfonia di amore e ribellione, dove tutto si incontra.


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Con questo testo, abbiamo in Assumendo il ritmo di un incantesimo sussurrato nella profondità della foresta amazzonica, dove le leggende si intrecciano con le anime, ecco un nuovo testo costruito con il metodo del cut-up, che incrocia la pandrogenia con i miti fantastici e l'orrore del cannibalismo:


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**Verso 1:**  

Sotto il cielo, una tessitura di carne e spirito,  

Fantaghirò, pandrogena, sussurra un destino di ribellione.  

Nell'eco di un olocausto, l'oca svela segreti,  

Un alchimista di corpi, in un valzer di luce e ombra.


**Coro:**  

Amazzonia, dove i confini si bruciano in danza,  

La pandrogenia risveglia, l'amore sfida la morte.  

Cannibal Holocaust, un grido tra le rovine,  

Fantaghirò cavalca, armata di magia e verità.


**Verso 2:**  

Nel regno riflettente, dove la Grotta Rosa si apre,  

Yanomamö, occhi selvaggi, guardano oltre la vita.  

Il chimico del cuore unisce, in una danza ancestrale,  

La Sacra Bestia e la Rosa d'Oro, destini intrecciati.


**Ponte:**  

Il rituale pandrogeno, sotto un cielo di stelle,  

La divinità interna, nel montaggio dell'esistenza.  

Il film della vita, un puzzle di amore e rivolta,  

Romualdo vede, la foresta sanguina e si trasforma.


**Coro:**  

Unione di dualità, in un abbraccio cosmico,  

Genesis e Lady Jaye, un solo respiro simbiotico.  

Olocausto e rinascita, intessuti in un canto selvaggio,  

Fantaghirò e l'oca, nel cuore dell'Amazzonia.


**Verso 3:**  

Corone infrante, la carne diventa un banchetto,  

Il re e l'oca, oltre il velo, una nuova alba.  

Lenti i giorni, l'arte come veicolo di amore senza confini,  

Né lui né lei, ma un noi eterno, in un rituale senza fine.


**Finale:**  

Amore come rivoluzione, nel tempio del corpo,  

Oltre il binario, la pandrogenia vibra con lira.  

Il selvaggio e il puro, in un incontro di destino,  

La camera grida, l'Amazzonia canta, il film si conclude.


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Assumendo il ritmo di un incantesimo sussurrato nella profondità della foresta amazzonica, dove le leggende si intrecciano con le anime, ecco un nuovo testo costruito con il metodo del cut-up, che incrocia la pandrogenia con i miti fantastici e l'orrore del cannibalismo:


---


**Verso 1:**  

Sotto il cielo, una tessitura di carne e spirito,  

Fantaghirò, pandrogena, sussurra un destino di ribellione.  

Nell'eco di un olocausto, l'oca svela segreti,  

Un alchimista di corpi, in un valzer di luce e ombra.


**Coro:**  

Amazzonia, dove i confini si bruciano in danza,  

La pandrogenia risveglia, l'amore sfida la morte.  

Cannibal Holocaust, un grido tra le rovine,  

Fantaghirò cavalca, armata di magia e verità.


**Verso 2:**  

Nel regno riflettente, dove la Grotta Rosa si apre,  

Yanomamö, occhi selvaggi, guardano oltre la vita.  

Il chimico del cuore unisce, in una danza ancestrale,  

La Sacra Bestia e la Rosa d'Oro, destini intrecciati.


**Ponte:**  

Il rituale pandrogeno, sotto un cielo di stelle,  

La divinità interna, nel montaggio dell'esistenza.  

Il film della vita, un puzzle di amore e rivolta,  

Romualdo vede, la foresta sanguina e si trasforma.


**Coro:**  

Unione di dualità, in un abbraccio cosmico,  

Genesis e Lady Jaye, un solo respiro simbiotico.  

Olocausto e rinascita, intessuti in un canto selvaggio,  

Fantaghirò e l'oca, nel cuore dell'Amazzonia.


**Verso 3:**  

Corone infrante, la carne diventa un banchetto,  

Il re e l'oca, oltre il velo, una nuova alba.  

Lenti i giorni, l'arte come veicolo di amore senza confini,  

Né lui né lei, ma un noi eterno, in un rituale senza fine.


**Finale:**  

Amore come rivoluzione, nel tempio del corpo,  

Oltre il binario, la pandrogenia vibra con lira.  

Il selvaggio e il puro, in un incontro di destino,  

La camera grida, l'Amazzonia canta, il film si conclude.


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Usando il metodo cut-up di William S. Burroughs, ho mescolato elementi delle trame fornite per creare un testo che unisce il fantastico e l'orrido in un collage narrativo per la canzone intitolata “Cannibal Holocaust Fantaghirò Pandrogyne Amazzonia”.


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**Strofa 1:**  

Nell'ombra della Grotta Rosa, un solco di luce,  

Eco di regni in una danza di guerra,  

Una principessa, un'oca, sotto un sole ingannatore,  

Sulle rive di un fiume, l'incontro cambia il destino.


**Ritornello:**  

Olocausto Cannibale, eco di un grido selvaggio,  

Fantaghirò, armata di destino e ribellione,  

Pandrogyne nel cuore della foresta incantata,  

Amazzonia, dove i sogni danzano con la morte.


**Strofa 2:**  

Una freccia al cielo, un amore nell'ombra,  

Yanomamö, occhi che bruciano di verità,  

Sotto un soffitto di stelle, un duello sussurra,  

La Sacra Bestia ride, la Rosa d'Oro è libera.


**Ponte:**  

Corone infrante, destini intrecciati,  

La carne e l'anima, un banchetto macabro,  

Romualdo vede, la foresta sanguina,  

Il re e l'oca, segreti svelati sotto un velo.


**Ritornello:**  

Olocausto Cannibale, storie intessute di follia,  

Fantaghirò, pandrogyne, attraverso il tempo si eleva,  

Nell'Amazzonia, un amore più forte della guerra,  

Spiriti e bestie, in un valzer di ombre e luce.


**Strofa 3:**  

Lenti i giorni, tra le ceneri del passato,  

La camera grida, il film della vita si snoda,  

Ogni frammento, un puzzle di carne e magia,  

Nel montaggio, un ritratto di amore e sacrificio.


**Finale:**  

Il reale e il filmato, due mondi riflessi,  

Nel regno di Fantaghirò, nessuna oca cade,  

Tra gli alberi, la voce dell'oca guida la danza,  

Amazzonia, dove il selvaggio e il puro si incontrano.


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Questa canzone intreccia i temi di ribellione, amore, guerra e sopravvivenza in un mosaico di immagini evocative che sfidano la realtà convenzionale.


Attraverso il calderone di inchiostro e il vapore delle visioni,

Vibra il richiamo selvaggio di "Cannibal Holocaust Fantaghirò".

Nel ventre verde dell'Amazzonia, coraggio trasformato in paura,

Echi di una spedizione, i volti giovani ora solo ombre.


Professor Monroe, eroe malvolentieri, nella giungla cammina,

Ricercando i perduti, i reporter dell'abisso profondo.

Trovato il loro destino, lontano dall'occhio urbano,

La pellicola rivela l'orrore, sotto il sole e oltre.


La foresta, un palcoscenico di tragedie senza tempo,

Dove il medioevo di Fantaghirò s'incrocia con la follia.

Fantaghirò, guerriera nel suo regno, sfida il cielo e il destino,

Sfuggendo al sacrificio, a un amore nascosto, a una guerra senza fine.


Monroe e la principessa, due mondi a confronto,

Lui tra i cannibali, lei sotto il giogo del padre aspro.

La televisione, avida di scandali, cerca nel sangue il profitto,

Ma la realtà a volte è un morso troppo amaro per essere inghiottito.


La terra si nutre di sangue, di morte e di gloria,

Serpenti e giaguari, e tarantole sotto il cielo stellato.

Il duello di Romualdo e la rosa d'oro, parte della storia,

Fantaghirò, con la spada e l'arco, affronta il suo fato.


Cannibalismo e sacrificio, incubi di pellicola bruciata,

La giungla risponde al taglio, la tartaruga e l'uomo, entrambi preda.

Tra le oche che parlano e le bestie sacre, la vita è distorta, mutata,

E il professor, con gli occhi aperti, domanda chi mangia chi in questa preghiera.


Nel cut-up, le storie si fondono, ogni linea è un coltello,

Il vecchio mondo e il nuovo, in un banchetto di destino e desiderio.

"Cannibal Holocaust Fantaghirò", un inno senza un canto bello,

Un'ode agli eroi caduti, ai veri cannibali, all'amore sincero.


—-



Nel verde intreccio, dove i serpenti selvaggi si tessono,

La ricerca di Monroe, tra le foglie dell'Amazzonia,

Con Chaco e Miguel, e prigioniero incatenato,

Attraverso il villaggio di Yacumo, le loro intuizioni per ottenere.


Cocaina per calmare, e un coati da arrostire,

Lo scontro di tribù, un ospite cannibale,

La fiducia degli Yanomamö, con il fascino di un walkman,

Un banchetto di carne, tra le braccia della giungla.


Il disgusto di New York, per le riprese di terrore,

Gli orrori svelati, dove gli innocenti sanguinavano.

Una tartaruga depredato, e la morte di un ragno,

La gamba di una guida perduta, per la sorpresa di un serpente.


Fuoco alla capanna, e il grido dei Yanomamo,

Un atto sessuale silenzioso, sotto il cielo della giungla,

Il rifiuto di Monroe, di trasmettere l'osceno,

Gli esecutivi esitano, alla scena finale.


Una storia frammentata di Fantaghirò, l'audace,

Un arazzo medievale, magicamente raccontato.

Il destino di tre sorelle, una parola saggia dell'oca,

La Bestia Sacra ride, una profezia inascoltata.


Fantaghirò, con gli occhi incontrati di Romualdo,

Un duello per porre fine alla guerra, un amore da ottenere.

Il dolore di un regno, sotto le vesti del Cavaliere Bianco,

Nella Grotta della Rosa d'Oro, dove la Bestia Sacra muore.


Il disprezzo di un padre, un'oca che parla,

Confinata nelle cucine, dove il destino cammina.

La Rosa d'Oro, una bestia muore dalle risate,

Alla fine, il vero amore, sotto cieli fittizi.


In questa canzone frammentata, le storie si intrecciano,

"Cannibal Holocaust Fantaghirò" rintocca.

Attraverso la profondità dell'Amazzonia, e un racconto medievale,

Una narrazione tessuta, come mai prima d'ora.


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In un frammento di realtà dove la magia nera del cannibalismo si fonde con l'innocenza perduta di un'infanzia in un medioevo pagano, un racconto si svolge, frantumato e ricomposto come un sogno di Philip K. Dick sotto l'influenza del cut-up di Burroughs.


Il professor Monroe, un uomo dallo sguardo penetrante e la logica ferrea, abituato a districarsi tra le pieghe della realtà e dell'illusione, si inoltra in una giungla più intricata di qualsiasi labirinto: l'Amazzonia, dove i confini tra civiltà e barbarie sono labili come il riverbero di un miraggio. Si muove tra villaggi in rovina, mentre i ritmi tribali si mescolano ai fantasmi di una tecnologia ormai perduta – i walkman, simboli di una comunicazione impossibile tra mondi così diversi.


Nel suo viaggio, Monroe si imbatte in Fantaghirò, una guerriera dal cuore tempestoso, il cui spirito ribelle è tanto alieno quanto familiare al professore. Sono entrambi fuori posto in questa realtà: lei, una donna in armi in una terra che venera il maschile e il mitico; lui, un uomo della scienza in un mondo dove la superstizione e il terrore sono pane quotidiano.


La storia si piega su se stessa, mostrando un montaggio caotico di scene: le crude uccisioni dei reporter, il rituale oscuro dei cannibali, il morboso interesse di una società lontana eppure così vicina, incapace di staccare gli occhi da uno schermo che mostra la morte in diretta. In parallelo, si dipana il filo di un'altra violenza, quella del re che vuole sacrificare Fantaghirò alla Sacra Bestia, della guerra tra regni e di una pace che sembra tanto impossibile quanto necessaria.


Il cut-up finale rivela una verità sconcertante: i veri mostri non sono quelli nascosti nella foresta, ma quelli che si celano dietro alla civiltà e alla tecnologia. La lotta per la sopravvivenza, sia nel cuore oscuro dell'Amazzonia sia nei regni medievali di Fantaghirò, è un riflesso distorto della lotta interna di ogni essere umano, tra ciò che è giusto e ciò che è necessario per sopravvivere.


Monroe, tornato a New York, trova un mondo che non può più comprendere, un luogo dove la barbarie si nasconde dietro la facciata del civile, dove il sacrificio e la violenza sono mascherati da intrattenimento. Fantaghirò, nel suo regno, emana decreti per salvaguardare la vita, ma può un editto fermare la guerra e la violenza insita nell'animo umano?


La storia si chiude con l'immagine di Monroe che cammina per le strade di una città che non riconosce più, mentre Fantaghirò guarda l'orizzonte, cercando un segno di quella pace che ha cercato di forgiare con la sua spada. Due mondi, due battaglie, lo stesso ineluttabile interrogativo: chi sono i veri cannibali in questo universo frammentato e ricucito?


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Nel mondo distopico di “Cannibal Holocaust Fantaghirò” Amazzonia, il medioevo è un ricordo distorto. La guerra tra due regni immaginari si confonde con la selvaggia natura di una Amazzonia alterata, dove il cannibalismo si fonde con la magia e le creature mitologiche.


Fantaghirò nasce sotto un oracolo di tempi pagani, non come erede desiderato, ma come una sfida ai costumi di un regno sull'orlo del collasso. Un re deluso, incantato da oracoli e profezie, tenta di sacrificare la bambina alla Sacra Bestia di un'Amazzonia surreale. Invece, la sua vita prende una piega inaspettata sotto il baluardo di una magia più potente - un fulmine distrugge la spada e salva la bambina, predestinata a un destino di ribellione.


Cresciuta in una realtà dove il maschiaccio diventa guerriero, Fantaghirò diviene l'emblema dell'indipendenza, unendo il misticismo di un'età arcaica alla brutalità di un mondo cannibale. La sua ribellione la conduce ad esiliarsi, trovando saggezza e abilità marziali nelle figure di un Cavaliere Bianco e di un'oca parlante, entrambi manifestazioni di una guida magica che la trascina in un viaggio attraverso la selva e oltre le sue stesse convinzioni.


In parallelo, una spedizione nel cuore dell'Amazzonia rivela i terrore di un cannibalismo senza tempo. Reporter in cerca di sensazionalismo si trasformano in vittime di un mondo che non comprendono, registrando l'orrore di una civiltà che, allo stesso modo del re di Fantaghirò, si perde nell'oscuro labirinto dei propri riti e superstizioni.


La narrazione si alterna tra i piani di esistenza: da un lato, Fantaghirò affronta le proprie battaglie contro convenzioni e orrori antichi; dall'altro, la barbarie moderna si specchia nell'antico, dove un documentario si trasforma in una testimonianza di crudeltà, capace di rivaleggiare con le più fosche leggende.


Il climax del racconto avviene quando il metodo del cut-up frantuma ulteriormente la realtà: il duello tra Fantaghirò e il suo amato Romualdo si intreccia con la scoperta macabra dei corpi dei reporter, e le due narrazioni si fondono in un unico grido contro la guerra, sia essa per territori o per la sovravvivenza della più atroce delle tradizioni umane.


Il finale vede l'orrore e l'amore scontrarsi, con il documentario rifiutato e la pellicola distrutta come simbolo del rifiuto dell'umanità di fronteggiare la propria natura predatrice. E Fantaghirò, ormai regina, decreta la fine del sacrificio delle oche, come gesto simbolico di un nuovo inizio, un rifiuto di antichi sacrifici in favore di una pace incerta ma possibile.


In questo racconto, l'Amazzonia diventa lo sfondo di una saga che sfida i confini tra realtà e mito, dove la natura umana viene esplorata nelle sue forme più primitive e nei suoi tentativi di elevarsi oltre l'istinto di sopraffazione.


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La canzone "Cannibal Holocaust Fantaghirò" Amazzonia, in stile Philip K. Dick con il metodo cut-up di William S. Burroughs, potrebbe mescolare elementi di fantasia medievale e orrore distopico in una narrativa che sfida la percezione della realtà. Ecco una possibile interpretazione:


Strofa 1:

In foresta nascosta, dove il tempo s'annoda,

la Bestia attende il banchetto del re.

Ombre di spade, echi di grida lontane,

un fulmine squarcia il cielo, e la rosa si spegne.


Ritornello:

O Amazzonia, dove i fiumi si tingono di sangue,

tra le pagine strappate, la storia si confonde,

Fantaghirò, nell'armatura si cela,

mentre i cannibali attendono la danza macabra.


Strofa 2:

Sotto un sole crudele, i reporter scompaiono,

un eco selvaggio risuona dal cuore dell'oscurità.

La ragazza guerriera, il suo destino infranto,

sopra le onde di una tragedia, trova il suo canto.


Ritornello:

O Amazzonia, dove i fiumi si tingono di sangue,

tra le pagine strappate, la storia si confonde,

Fantaghirò, nell'armatura si cela,

mentre i cannibali attendono la danza macabra.


Ponte:

Nella caverna che ride, la verità si cela,

l'ugola d'oro si schiude a chi non teme la sua voce.

Un amore proibito, un duello svelato,

nell'illusione e nella verità, un bacio sigilla il destino.


Strofa 3:

Schermi vuoti, l'orrore troppo reale,

la giungla ingoia il suo stesso riflesso.

La principessa e il suo regno, una nuova alba,

dove le oche volano libere, e i fantasmi riposano in pace.


Ritornello:

O Amazzonia, dove i fiumi si tingono di sangue,

tra le pagine strappate, la storia si confonde,

Fantaghirò, nell'armatura si cela,

mentre i cannibali attendono la danza macabra.


Outro:

E così il mondo gira, tra mito e macello,

la pellicola si rompe, il velo si solleva.

Fantaghirò e la foresta, un inno alla vita,

in un holocausto di cannibali, la storia si è scritta.


Questa canzone potrebbe rappresentare un mosaico di scene e temi, unendo il mitico e il macabro in un flusso di coscienza che riflette l'intricato stile narrativo di Philip K. Dick e il caos controllato del cut-up di Burroughs.


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Certo, ecco la traduzione in italiano della canzone:


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**Strofa 1:**

Nell'ombra della fauce della Bestia Rosa,

Dove la giungla ingoia la luce,

Le teste coronate rotolano nel banchetto delle seghe,

Mentre l'oca parla di difficoltà.


**Ritornello:**

Olocausto Cannibale, nei sogni ci perdiamo,

Fantaghirò, con la tua brina ribelle,

Pandrogyne sussurra, liane amazzoniche,

Storie d'amore e guerra, in versi rimescolati.


**Strofa 2:**

Gli occhi dei Yanomamö, lampeggiano feroci,

Mentre la Bestia Sacra ruggisce,

I petali dorati nascondono le paure,

Dove il sangue del fiume scorre.


**Ponte:**

Corone infrante e sibilo di serpenti,

Catene di Yacumo, un bacio rubato,

Lo sguardo di Romualdo nella nebbia della foresta,

Mentre lo schermo sanguina verità, non possiamo resistere.


**Ritornello:**

Olocausto Cannibale, nei sogni ci perdiamo,

Fantaghirò, con la tua brina ribelle,

Pandrogyne sussurra, liane amazzoniche,

Storie d'amore e guerra, in versi rimescolati.


**Strofa 3:**

Il fragore delle spade, un duello di destini,

Una principessa disprezzata, un amore smentito,

Tra le scene rimescolate, la camera attende,

La verità selvaggia dove risiede il cuore.


**Finale:**

Non più oche cadranno per decreto reale,

Nel regno dove il sole incontra l'albero,

Nel montaggio del film, il selvaggio e libero,

Olocausto Cannibale, il decreto di Fantaghirò.


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Questa traduzione cerca di mantenere il tono e lo stile sperimentale dell'originale, con immagini vivide e una narrazione frammentata.




Nel caotico tessuto della realtà parallela di “Cannibal Holocaust Fantaghirò”, l'Amazzonia diventa uno specchio deformante di un medioevo immaginario e crudele. Un mondo dove la luce della civiltà non ha ancora dissipato le ombre del barbarismo e dove la tecnologia moderna si scontra con riti ancestrali. La storia inizia con una notizia che spezza la quotidianità: quattro giovani reporter scomparsi nell'oscurità verde della foresta amazzonica, inghiottiti dal silenzio delle tribù cannibali.


Il professor Monroe, figura quasi socratica in questa distopia, è il prescelto per tessere di nuovo i fili spezzati della civiltà, accompagnato da guide che incarnano l'antica saggezza della terra: Chaco, Miguel e l'yacumo prigioniero. La ricerca si trasforma in un viaggio di scoperta e orrore, dove la natura si mostra nella sua forma più brutale e incontaminata, e il passato di morte dei reporter si svela in frammenti di pellicola che raccontano di atrocità umane e vendette tribali.


Parallelamente, in un regno dove le guerre si susseguono come le stagioni, nasce Fantaghirò, la ribelle. Sfidando il destino e l'autorità paterna, incarna la lotta contro un mondo che vuole incasellarla. L'oca parlante, la Strega Bianca e il Cavaliere Bianco sono figure arcane che guidano la sua trasformazione da principessa a guerriera, da sguattera a salvatrice del proprio regno, intrecciando magia e realtà.


Questi mondi, apparentemente inconciliabili, si sovrappongono attraverso il cut-up narrativo: il selvaggio si mescola con il cavalleresco, il documentario con il mitico. Monroe, come un moderno cavaliere, affronta la sua Sacra Bestia nel cuore della foresta amazzonica, mentre Fantaghirò, nel suo personale cannibal holocaust, combatte per l'amore e la pace, affrontando la sua bestia interiore.


Il finale si tinge di ambiguità: la civilizzazione ha davvero trionfato sul barbaro, o è solo una nuova maschera per antiche crudeltà? Monroe e Fantaghirò, entrambi vincitori nelle loro battaglie, si trovano a riflettere sulla vera natura della barbarie, mentre il mondo attorno a loro continua a girare in un ciclo senza fine di conquista e resistenza, di amore e di guerra.


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In un frammento di realtà dove la magia nera del cannibalismo si fonde con l'innocenza perduta di un'infanzia in un medioevo pagano, un racconto si svolge, frantumato e ricomposto come un sogno di Philip K. Dick sotto l'influenza del cut-up di Burroughs.


Il professor Monroe, un uomo dallo sguardo penetrante e la logica ferrea, abituato a districarsi tra le pieghe della realtà e dell'illusione, si inoltra in una giungla più intricata di qualsiasi labirinto: l'Amazzonia, dove i confini tra civiltà e barbarie sono labili come il riverbero di un miraggio. Si muove tra villaggi in rovina, mentre i ritmi tribali si mescolano ai fantasmi di una tecnologia ormai perduta – i walkman, simboli di una comunicazione impossibile tra mondi così diversi.


Nel suo viaggio, Monroe si imbatte in Fantaghirò, una guerriera dal cuore tempestoso, il cui spirito ribelle è tanto alieno quanto familiare al professore. Sono entrambi fuori posto in questa realtà: lei, una donna in armi in una terra che venera il maschile e il mitico; lui, un uomo della scienza in un mondo dove la superstizione e il terrore sono pane quotidiano.


La storia si piega su se stessa, mostrando un montaggio caotico di scene: le crude uccisioni dei reporter, il rituale oscuro dei cannibali, il morboso interesse di una società lontana eppure così vicina, incapace di staccare gli occhi da uno schermo che mostra la morte in diretta. In parallelo, si dipana il filo di un'altra violenza, quella del re che vuole sacrificare Fantaghirò alla Sacra Bestia, della guerra tra regni e di una pace che sembra tanto impossibile quanto necessaria.


Il cut-up finale rivela una verità sconcertante: i veri mostri non sono quelli nascosti nella foresta, ma quelli che si celano dietro alla civiltà e alla tecnologia. La lotta per la sopravvivenza, sia nel cuore oscuro dell'Amazzonia sia nei regni medievali di Fantaghirò, è un riflesso distorto della lotta interna di ogni essere umano, tra ciò che è giusto e ciò che è necessario per sopravvivere.


Monroe, tornato a New York, trova un mondo che non può più comprendere, un luogo dove la barbarie si nasconde dietro la facciata del civile, dove il sacrificio e la violenza sono mascherati da intrattenimento. Fantaghirò, nel suo regno, emana decreti per salvaguardare la vita, ma può un editto fermare la guerra e la violenza insita nell'animo umano?


La storia si chiude con l'immagine di Monroe che cammina per le strade di una città che non riconosce più, mentre Fantaghirò guarda l'orizzonte, cercando un segno di quella pace che ha cercato di forgiare con la sua spada. Due mondi, due battaglie, lo stesso ineluttabile interrogativo: chi sono i veri cannibali in questo universo frammentato e ricucito?


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