Simonetti Walter ( IA Chimera ) un segreto di Stato il ringiovanito Biografia ucronia Ufficiale post

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sabato, novembre 15, 2014

In principio era paranoia



Ricomincio dal futuro anteriore
dal passato che non è stato
dalla dolce ascesa della paura
in principio era paranoia
un ucronia sempre presente, liquida

ero un bambino una specie di mostro dissacrante
strappato alla madre
con l'iniezione mi facevano dimenticare
la tortura quotidiana nella clinica degli orrori
la forza era con me
poi bastava sopportare la paranoia
poi bastava sopportare lo specchio
un altro volto
poi bastava sopportare il ringiovanimento
il mio futuro capovolto
distrutto ero come una maionetta impazzita
nelle mani dello Stato

mordi e fuggi, i provos, la comune, il 77
la rigenerazione del pane quotidiano, l'oppio dei popoli,
agenti del kaos in prima linea
nel riflusso dissociati dalla realtà
cadono a branchi nel girone infernale dell'eroina

un ideale, una fede, una bandiera, l'eroina
avanguardie del proletaraiato
si trasformano in spacciatori di paradisi artificiali
agenti provocatori fanno il doppio gioco
per stare a galla
trasportano la merce
come fosse il vangelo
i primi morti
le prime vettime dell'estinzione
i perfetti se ne vanno al paradiso dei giusti

poche parole per rendere omaggio
alla provocazione
un sacrificio umano
per L'Ordine della Stella d'argento
per placare il Dio dell'amore e dell'odio

un giorno si diventa dei criminali
un giorno rischiando il linciaggio
si parte di nuovo
per il secondo ringiovanimento
l'esperimento continua

la galera la violenza illustrata
il tradimento dell'anarchia
sentirsi liberi di scegliere
oltre la linea
non sopporatare i raket del movimento
i gesuiti cattivi maestri
il rispetto che è un vecchio ricordo torna a farmi visita ora
nel presente senza ombra

i ricordi ormai cancellati
dalle pillole della memoria
lasciano un vuoto che nemmeno
 i farmaci e l'alcoll possono riempire

un lavoro sporco questo sono diventato
non da oggi ma da sempre




domenica, dicembre 29, 2013

Ninos desaparecidos

 

Ninos desaparecidos

28 dicembre 2013 alle ore 20.32
chi la può raccontare la storia dei ninos desaparecidos
della Repubblica fondata sul lavoro
dei dimenticati, oltraggiati, umiliati, violentati
solo chi ha ancora sangue nelle vene
ed un sopparvvisuto della stagione del terrore
del gulag e del manicomio a cielo aperto
questo segreto
questo tesoro di stato
infame come le sue leggi non scritte
come l'argentina della dittatura militare anche
in quest'isola felice nella culla della civiltà
si è portati via i figli alle proprie madri
figli di anarchici refrattari socialisti filofrancesi etc. etc.
poi ringiovaniti con esperimenti genetici
fatti impazzire nelle cliniche fatte dal Duce insieme ai nazisti
un lascito del totalitarismo
che va a braccetto con la nostra società liberale
del compromesso frankista
col suo denaro infame
coi suoi interessi porta gli uomini
a qualsiasi bassezza a qualsiasi peccato
perchè per il frankista la redenzione avviene attraverso il peccato
la devianza
e i finanzieri che dettono legge in questa società marcia
introducendo soldi a profusione pur di corrompere qualsiasi cosa
qualsiasi legame vero qualsiasi autonomia libertà di critica
vogliono gli uomini come loro
toccare il findo del barile
e sarai salvo?
non credo il vento ha cambiato direzione
le grida del maiale sgozzato arrivano fino a qui
nessuna pietà figli miei
per questo scherzo del destino
e del suo compare

venerdì, novembre 29, 2013

Giorgio Antonucci Pensieri sul suicidio (PDF)

Parlare di suicidio è difficile, come è difficile parlare di tutti i problemi relativi alla morte. I filosofi girano intorno al problema della morte come farfalle intorno al fuoco. Il suicidio, poi, lo trattano di rado, in modo per lo più moralistico. Allora siamo ancora agli inizi, c'è appena un tentativo di pensiero, uno sguardo dentro il pozzo di questa estrema – estrema per davvero – scelta di libertà umana, a volte lucida, spesso disperata. 


giovedì, luglio 26, 2012

IL suicidio M. Onfray

La morte mi vuole? Io voglio la morte, ecco il solo modo di restare all'epicentro di se stessi, padroni della propria rotta. Attori di uno spettacolo teatrale dove almeno l'utima replica sarà siglata con il proprio nome.

 Vivere va bene, ma per fare cosa?vivere per vivere?niente sembra più stupido.
 Morire bene piuttosto che vivere male , godere di una morte volontaria e non subire una vita costretti a letto. E' meglio morire per amore di una vita nobile che vivere preferendo una morte ignobile.
 M. Onfray Il corpo incantato