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Del Veglio de la Montagna e come fece il paradiso,
e li assessini.
Milice è una contrada ove 'l Veglio de la Montagna
solea dimorare anticamente. Or vi conterò l'afare,
secondoche messer Marco intese da più uomini.
Lo Veglio è chiamato in loro lingua Aloodin. Egli avea
fatto fare tra due montagne in una valle lo piú
bello giardino e 'l piú grande del mondo.
Quivi avea tutti frutti (e) li piú begli palagi del mondo, tutti dipinti
ad oro, a bestie, auccelli; quivi era condotti: per tale venía acqua a
ad oro, a bestie, auccelli; quivi era condotti: per tale venía acqua a
per tale mèle e per tale vino; quivi era donzelli
e donzelle, li piú begli del mondo, che meglio sapeano cantare e sonare e ba
llare. E facea lo Veglio credere a costoro che quel
lo era loparadiso. E perciò 'l fece, perché Malcometto disse
che chi andasse in paradiso, avrebbe di belle femi
ne tante quanto volesse, e quivi troverebbe fiumi di latte, di vino
e di mèle. E perciò 'l fece simile a quello ch'ave
a detto Malcometto; e li saracini di quella contrada credeano veramente che
quello fosse lo paradiso.
E in questo giardino non intrava se none colui cu'e' volea fare assesin[o]. A la 'ntrata del giardinoave' uno
castello sí forte, che non temea niuno uomo del mon
do. Lo Veglio tenea in sua corte tutti giovani di 12 anni, li quali li
paressero da diventare prodi uomini. Quando lo Veglio
ne facea mettere nel giardino a 4, a 10, a 20, e
gli gli facea dareoppio a bere, e quelli dormía bene 3 dí; e faceali
portare nel giardino e là entro gli facea isvegliar
e.
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Quando li giovani si svegliavano e si trovavano là
entro e vedeano tutte queste cose, veramente credea
noessere in paradiso. E queste donzelle sempre stavano
co loro in canti e in grandi solazzi; e aveano sí
quello che voleano,che mai per loro volere non sarebboro partiti da quello
giardino. E 'l Veglio tiene bella corte e ricca
e fa credere a queglidi quella montagna che cosí sia com'è detto.
E quando elli ne vuole mandare niuno di quegli giovani
ine uno luogo, li fa dare beveraggio che dormon
o, e fuori del giardino in su lo suo palagi
o. Quando coloro si svegliono (e) truovansi quivi,
molto si meravigliano, e sono molto tristi, ché si truovano
fuori del paradiso. Egli se ne vanno incontanente dinanzi al Veglio,
credendo che sia uno grande profeta, inginocchiando
si; e egli dimand[a] onde vegnono. Rispondono: «Delparadiso»; e
contagli tutto quello che vi truovano entro e ànno
grande voglia di tornarvi. E quando lo Veglio vuole
fare ucciderealcuna persona, fa tòrre quello che sia lo piú vigo
roso, e fagli uccidire cui egli vuole. E coloro lo
fanno volontieri, perritornare al paradiso; se scampano, ritornano a lor
o signore; se è preso, vuole morire, credendo ritornare
al paradiso.
E quando lo Veglio vuole fare uccidere neuno uomo,
egli lo prende e dice: «Va' fà cotale cosa; e questo ti fo
perché ti voglio fare tornare al paradiso». E li as
sesini vanno e fannolo molto volontieri. E in questa
maniera non campaniuno uomo dinanzi al Veglio de la Montagna a cu'elli
lo vuole fare; e sí vi dico che piú re li fanno
trebuto per quellapaura.
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Come Alau, signore de' Tarteri del Levante il distrusse.
Egli è vero che 'n anni 1277 Alau, signore delli Tartari
del Levante, che sa tutte queste malvagità, e
gli pensòfra se medesimo di volerlo distruggere, e mandò de'
suoi baroni a questo giardino. E' stettero 3 anni
attorno a lo castelloprima che l'avessero, né mai non l'avrebboro avuto
se no per fame. Alotta per fame fu preso, e fue morto
lo Veglio e suagente tutta. E d'alora in qua non vi fue piú Veglio
niuno: in lui s'è finita tutta la segnoria.
Or lasciamo qui, e andiamo inanzi.
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