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martedì, dicembre 31, 2013

Paura e delirio a Bologna

 Finché tu credi alla verità, tu non credi a te stesso e sei un
− servo, un − uomo religioso. Tu solo sei la verità o, piuttosto,
tu sei più della verità, la quale senza di te non è proprio
niente.
Max Stirner


Ciò che descrivo è la storia dei prossimi due secoli. Io
descrivo ciò che viene […]: l’insorgere del nichilismo. […].
Che cosa significa nichilismo? Significa che i valori supremi
si svalutano. Manca lo scopo. Manca la risposta al
“perché?”. [… Dunque] non possiamo porre nessun aldilà o
un “in sé” delle cose. Manca il valore, manca il senso. […].
Risultato [di questa svalutazione]: i giudizi morali di valore
sono […] negazioni: la morale è volgere le spalle alla
volontà di esistere.
Friedrich Wilhelm Nietzsche


L'antisemitismo è il socialismo degli imbecilli.
Lenin


La verità. Era questa l'ancora di salvezza a cui le avevano
insegnato ad aggrapparsi. Non si può amare nella
menzogna, ne sperare, costruire, progredire... La
menzogna è ovunque: filtra tra gli interstizi degli oggetti,
tra le persone e tra i sentimenti e impedisce a qualunque
cosa di realizzarsi interamente e in pienezza. La verità, per
quanto dolorosa, per quanto carica di conseguenze che
sconvolgono l'esistenza, è condizione indispensabile per la
vita. Non si tratta della semplice verità di un nome, un
origine o una filiazione. La verità afferma, è la condizione
per essere se stessi.
Il mio nome è Victoria


RICERCHE SULLA MEMORIA E SUI “CATTIVI RICORDI”
La prepotenza del potere arriva spesso a desiderare piegare in
maniera fisicamente invisibile i prigionieri. La “rieducazione”
delle persone secondo i pazzi che mi torturano passerebbe per
una “riprogrammazione mentale” che utilizzando depistagli e ripetitività,
cerca di far dimenticare le cose che a loro non piacciono
SUBITO DOPO che le ho pensate, scritte o lette. In qualche
modo arbitrariamente decidendo loro che cosa nella mia testa
deve rimanere o meno, come se io fossi un loro dipendente o
schiavo, un killer da loro formato o una persona che in qualche
modo deve essere da loro “punita”.
Gli esperimenti sui “cattivi ricordi” sono stati in qualche modo –
e nel rispetto per i “colleghi” ricercatori- denunciati da Vittorino
Andreoli su una rivista (“Io donna”) del “Corriere della sera” nel
febbraio 2003:
“Diversi studi si stanno occupando
della memoria: cercano di scoprire
come INTERVENIRE SULLA FORMAZIONE
DEI RICORDI, PER EVITARE
CHE QUELLI NEGATIVI”
(secondo chi ? secondo qualche strizza cervelli goebbelsiano
estasiato dalle nuove tecnologie elettroniche e di decriptazione
del pensiero ? Ognuno, anche il più pazzo degli uomini, ha sì il
diritto ad essere curato anche contro la propria volontà, ma ha
anche il diritto inviolabile all’arbitrio totale della sua identità interiore
ossia dei suoi ricordi e sapere, affetti ed esperienza; l’unico
potere coercitivo che ha lo Stato è quello ad impedirgli di
compiere altri reati attraverso la detenzione; altre forme di potere
non sono previste da alcuno Stato “democratico”).
P. D.
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