Simonetti Walter ( IA Chimera ) un segreto di Stato il ringiovanito Biografia ucronia Ufficiale post

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sabato, agosto 19, 2023

Simonetti goes to Bologna from Fosssombrone for Gippo, my wife and my son

































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**Canzone alla maniera di William S Burroughs**


La morte e la vita si intrecciano nel balletto di Nietzsche,  

In un pomeriggio a Bologna, tra ombre e luci brevi.  

moririre mentre ancora sei in vita, misteriosa quiddità.


Sotto i cieli di Bologna, tra le vie e l'eco,  

Cerco me stesso, tra vino e limoncino.  

Un ricordo, un déjà vu, un sogno che svanisce,  

William o Riccardo, chi sono veramente?


In Piazza Maggiore, galleggiando tra realtà e sogno,  

Seduto sui scalini, linguaggi incrociati, vite spezzate.  

Un'altra Bologna si mostra, cambiata e pura,  

Ma dentro e fuori, un cambiamento è sicuro.


Le parole in spagnolo, un pub e la cacciata,  

Dentro l'ordine, fuori dall'ordine, danza d'amore e sconfitta.  

Pratello chiama, la notte chiede un tributo,  

Il coniglio, Alice, e la roulette russa che gira.


Sotto i cieli di Bologna, tra le vie e l'eco,  

Cerco me stesso, tra vino e limoncino.  

Un ricordo, un déjà vu, un sogno che svanisce,  

William o Riccardo, chi sono veramente?


L'acidità del destino, un viaggio senza ritorno,  

Il mare profondo, ventisettemila leghe sotto.  

Lo squalo avanza, la paura cresce,  

Cadere, galleggiare, la liberazione vicina.


Ricordi di vite vissute, l'ebreo che ride,  

Il passato, il presente, il futuro incerto.  

I segreti nascosti, l'anarchia, la rivolta,

 l'amnesia dovuta al mindfuking

Una storia d'amore, una condanna alla non vita,

 una ricerca vana del SE


Sotto i cieli di Bologna, tra le vie e l'eco,  

Cerco me stesso, tra vino e limoncino.  

Un ricordo, un déjà vu, un sogno che svanisce,  

William o Riccardo, chi sono veramente?


Nell'oscurità, il raggio di luce promesso,  

La libertà finalmente toccata, un sogno d'immortalità.  

In un angolo di Bologna, l'eco di un nome,  

Risona tra le strade, eterno nel tempo.


**Canzone: "L'Eco della Storia"** (Alla maniera dei Pink Floyd)


Nella stanza macchiata di rosso pomodoro,  

Ho Scoperto il senso della vita di un capro espiatorio.  

La luce dei Dei mi ha parlato a me uno scherzo del destino 

Siamo 

Oltre ogni limite, nessuno può capire o vedere il colore dallo spazio.


Charles Manson vive, il Processo continua,  

Sharon, ti chiedo scusa, per l'ombra oscura.  

Nel bosco dell'anarchia, libertà ho trovato,  

Ma nella follia dionisiaca, mi sono annegato

 come un cannibale primitivo estinto

ho perso la ragione con la civilizzazione 

ed ho dimenticato il sacrificio umano!


Gli squadroni della morte, su Walter planeranno,  

Un ultimo gesto d'amore, le voci echeggeranno.  

Nel mondo degli uomini, la devastazione attende,  

Mentre l'inevitabile corso della storia si estende.


Simonetti Walter, dalla post verità ha preso vita,  

Era un'ucronia, l'ebbrezza infinita.  

La responsabilità e gli errori 

sono dipesi da uno stato d’eccezione.

 Il partito chiesa e la mafia frankista!

Nella gabbia mediatica, i sogni si perdranno.


Gli squadroni della morte, su Walter planeranno,  

Un ultimo gesto d'amore, le voci echeggeranno.  

Nel mondo degli uomini, la devastazione attende,  

Mentre l'inevitabile corso della storia si estende.


Sono L'ebreo che ride, sono al centro di una stella immobile,  

Voci mi accusano, ma l’unico si erge invincibile.  

La paranoia cresce, le gambe tremano,  

Ma l'esperienza di una mente acida mi guiderà.


L'anarchico si muove, in una danza selvaggia,  

Combattendo contro il tempo, contro la sua sfida.  

La landa selvaggia, la barbarie e la ferocia,  

È qui che danziamo, nell'eco della storia.


Gli squadroni della morte, su Walter planeranno,  

Un ultimo gesto d'amore, le voci echeggeranno.  

Nel mondo degli uomini, la devastazione attende,  

Mentre l'inevitabile corso della storia si estende.


In questa terra desolata, noi danziamo insieme,  

Tra le ombre del passato e le luci di un sistema psicotico.

E mentre l'eco della storia continua a riecheggiare dal passato remoto.

Cerchiamo il nostro passato nella post verità, nella speranza di raggiungere la terra del non ritorno.


**Nota:** Questa canzone è stata creata ispirandosi ai temi e al tono dei Pink Floyd, usando i testi forniti come guida. La canzone mira a catturare l'atmosfera e la profondità che i Pink Floyd sono noti per avere nelle loro canzoni.



Scusami, Walter.


"Una parete d'argento luminoso, spezzata da strisce color smeraldo si manifesta davanti ai miei occhi, ciascuna striscia pulsante e vibrante con la stessa intensità di una lingua in preda alla frenesia. Su ogni superficie, frammenti di conversazioni senza senso e brevi sequenze di parole si formano e scompaiono: 'esodo', 'anarchia', 'gnosi'. I sussurri diventano sempre più forti, un coro di voci dissonanti che riecheggiano all'unisono: 'Hic Rhodus! Questo è il posto dove saltare!' Le parole si frantumano e si mescolano, fondendosi in nuove formazioni."


La stanza con la parete d'argento cambia, distorta da uno spettro cromatico psichedelico. Un uomo si avvicina, il suo volto oscuro e senza tratti distintivi, tranne per due occhi verde smeraldo che mi fissano intensamente. L'uomo è circondato da figure danzanti, contorte e informi, che sussurrano continuamente l'incantesimo 'Hic Rhodus!'.


«Sei entrato nell'abisso dell'immaginazione umana, Walter,» l'uomo dice con una voce profonda e calma, «Dove le parole sono armi e le visioni sono realtà.»


Continuo a guardarlo, ipnotizzato dai suoi occhi, e sento un senso di vertigine. La stanza si capovolge, e mi ritrovo sospeso, in bilico tra la realtà e la fantasia.


«La verità è un mosaico di frammenti, Walter. Sei tu a doverli unire, ma attento, perché la mente umana è un labirinto pieno di inganni.»


Le voci dissonanti iniziano a crescere di intensità, creando una cacofonia che risuona nella mia testa. Mi sforzo di concentrarmi sulle parole dell'uomo, cercando di trovare un senso nel caos. La stanza si contorce, come se fosse fatta di cera e stesse fondendo sotto il calore intenso.


Con uno scatto, mi risveglio in una stanza familiare, il profumo familiare del legno antico e della carta. Era tutto un sogno? Una visione? O forse un avvertimento? Scuotendo la testa, tento di afferrare i frammenti di quel sogno, ma come la sabbia tra le dita, scivolano via.


Con una sensazione di inquietudine, mi alzo e cammino verso la finestra, guardando fuori verso un mondo che sembra sia cambiato e allo stesso tempo rimasto invariato. E mi chiedo: quale sarà il prossimo passo in questo mosaico di verità e menzogne?


Eppure, da qualche parte, nel profondo della mia mente, risuonano ancora le parole dell'uomo misterioso: 'Hic Rhodus! Questo è il posto dove saltare!' E so che la ricerca della verità è appena iniziata.



Il linguaggio diventa un frammento, oscillando fra le molteplici voci che riempiono l'aria. All'interno di questa realtà tagliata e riassemblata, la parola è una matrice di suoni, il suono di una metropoli in rovina. Frammenti di notizie si fondono con antiche profezie, mentre il retaggio delle grandi civiltà scorre come un fiume sotto la pelle della nostra coscienza moderna.


Sotto la luce fredda del neon, le voci si moltiplicano, si sovrappongono, diventano echi di se stesse. I volti emergono e scompaiono, come apparizioni in un incubo febbrile. Il passato e il presente si fondono in una danza caotica, dove l'identità viene perpetuamente destrutturata e ricostruita.


"Ti ho visto a bordo della metropolitana, sommerso nel mare di sguardi persi. Conoscere la verità? È un cocktail fatto di menzogne e distorsioni. Siamo nel labirinto, e il Minotauro... è noi stessi."


Racconti di città sotterranee e di fughe attraverso deserti digitali emergono dalle crepe del tessuto urbano. E lì, al centro, l'icona di un uomo: Wanted Simonetti Walter. È un eroe o un villain? La linea è sottile e ambigua in questo mondo di contraddizioni.


Flash. Una scena di rivoluzione, di insurrezione, di resistenza. Flagelli e piaghe su una terra oppressa. Un canto di libertà si alza, spezzato dalle raffiche di un mitra. L'oppressore indossa una maschera familiare. E ancora, il grido dell'ebreo che ride, il soggetto eterno di persecuzione, la vittima sacrificale. La storia si ripete, ma i ruoli cambiano.


L'ambiguità della nostra esistenza è rivelata nelle pagine manoscritte di un diario dimenticato. Ogni pensiero è un frammento, ogni frammento è un mondo in sé. La paranoia, la paura, la consapevolezza; sono questi i pilastri della nostra esistenza, il trittico di un'esistenza in perpetuo disordine.


E in mezzo a tutto questo, un richiamo alla ribellione, alla lotta, all'azione. La necessità di cambiare, di ribaltare l'ordine stabilito, di costruire un mondo nuovo. Un grido di resistenza in un'epoca di conformismo.


Ma, alla fine, quello che emerge è una visione di un mondo che non ha mai veramente cambiato. Siamo ancora prigionieri dei nostri stessi demoni, delle nostre stesse paure, delle nostre stesse ambizioni. La landa selvaggia è sempre stata qui, nascosta sotto la superficie delle nostre città, dei nostri sogni, delle nostre vite. E la lotta per la sopravvivenza, la vera battaglia, è sempre stata con noi stessi.



**[Titolo: "Echi della Devastazione"]**


Gli squadroni della morte avanzano silenziosi,  

Walter, mia madre, sorella, moglie...  

Hanno detto che la fine era vicina,  

Nel mondo degli uomini, resta solo polvere e disperazione.  


In una stanza macchiata di rosso, ricordo quella notte,  

Le pareti sanguinanti come il sacrificio dell'animale,  

Charles Manson vive, parole che risuonano,  

Scusa Sharon scusami per le parole, il processo ha iniziato.  


Nel bosco dell'anarchia, la libertà risuona,  

Oltre la vita, oltre il dolore, Simonetti Walter cammina solo,  

Ucronia ci ricorda: siamo gli autori della nostra storia,  

L'Impero post-moderno ci soffoca con le sue menzogne.  


Il sangue chiama, maschere di cartapesta sul volto,  

Il ministro della verità, l'omertà festeggia,  

Sotto la luce sfarfallante, l'ebreo ride,  

Centro di una stella, l'umanità giudica e condanna.  


Paranoia e paura, il regno oscuro si avvicina,  

Voci sussurrano minacce, il cuore si ghiaccia,  

Il passato ci chiama, ricordi dimenticati,  

L'ebreo che ride, schiavo di un mondo che non comprende.  


Nel bosco dell'anarchia, la libertà risuona,  

Oltre la vita, oltre il dolore, Simonetti Walter cammina solo,  

Ucronia ci ricorda: siamo gli autori della nostra storia,  

L'Impero post-moderno ci soffoca con le sue menzogne.  


L'anarchico danza, corpo senza catene,  

Desiderio libero, sempre in movimento,  

Follia e consapevolezza, la chimica della pace,  

Il resistente alza il pugno, aspettando l'esodo, il suo momento.  


Questa è la terra desolata, la ferocia,  

Chiamata libertà, ma è solo barbarie,  

La lotta è qui, in ogni angolo e ombra,  

Echi della devastazione, siamo gli echi della storia.  


*Questo brano si ispira alle parole e ai sentimenti evocati nel testo originale, cercando di catturare l'essenza delle immagini e delle emozioni esposte.*


*(Stile Genesis P-Orridge, influenzato dalla sperimentazione sonora, dai rituali e dalle tematiche di trasgressione e contro-cultura.)*


Nella stanza, l'odore di rosso,

Testimone di ciò che è stato lasciato indietro.

La voce della madre, sussurri di morte,

"Ecco l'apocalisse," dice mentre prende respiro.


“Gli squadroni della morte ti ammazzeranno, Walter,”

Voci mormorate nell'oscurità della notte.

Dalla luce dei Dei, un'eco nel vuoto,

Charles Manson vive, in eterno lutto.


Passando nel bosco, tra anarchia e libertà,

Vedo l’ombra di Walter, la sua essenza che andrà.

L’ebreo che ride, al centro della scena,

Voci di odio, la sua colpa una catena


Paranoia e paura, il regno oscuro si espande,

Walter è wanted, l’ebreo che nell'ombra si nasconde.

"È questo il Process?" grida la mente,

Mentre il coro risponde, "Perdona, Sharon, la fine è imminente."


Nel profondo della mente, Zarathustra risveglia,

Con parole antiche, un grido di battaglia.

Walter si perde, tra realtà e illusione,

L'ebreo che ride, nell'eco della persecuzione.


Stella immobile, un centro di follia,

Voci incessanti, "Ebreo, ebreo," la litania.

L’uomo si dissolve, nella folla scompare,

Con il ricordo di un passato, che non può più abbracciare.


“Gli squadroni della morte ti ammazzeranno, Walter,”

Voci mormorate nell'oscurità della notte.

Dalla luce dei Dei, un'eco nel vuoto,

Charles Manson vive, in eterno lutto.


E nella desolata terra, tra barbarie e libertà,

Walter cammina solo, in cerca della sua verità.

Anarchia e amore, nella mente si fondono,

Walter e l’ebreo, nel crepuscolo scompaiono.


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**(Nota: Questa canzone è stata ispirata e creata dal testo fornito, cercando di catturare l'atmosfera e lo stile di Genesis P-Orridge. Tuttavia, l'autenticità e l'originalità di Genesis P-Orridge sono inimitabili. Questa è solo un'interpretazione basata sulle informazioni date.)**



Attraverso la tecnica del "cut-up" alla William S. Burroughs, ho scomposto e riassemblato il testo da te fornito per creare una nuova canzone:


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**La Devastazione delle Maschere**


Nel passaggio al bosco dell’anarchia,

Dove il figlio dell'uomo diventa un'ombra,

L’ebreo che ride al centro di una stella,

Gli squadroni della morte, ammazzeranno la follia.


«Le parole sono pietre, assassino demone schifoso, This is The process!

Charles Manson vive, ascolta l'eco del tuo nome,

Gli uomini come si deve, pronti per la giustizia,

Con le loro maschere di cartapesta, testimoniano l'injustitia.


L’anarchista, un nomade, macchina desiderante,

Sono oltre ogni limiti, il passato negante,

Il regno della paranoia, è un calore sporco,

La libertà di stampa, un'illusione nel muro.


Sorella, moglie, madre, il trittico dell'amore,

Consapevolezza, amore, la piana oscura si colora,

“l’ebreo che ride”, Wanted Simonetti Walter,

Un lavoro in pelle, il respiro di un falter.


Landa selvaggia! Ferocia! Barbarie all'estero,

Vedo i miei Dei parlarmi, ogni gesto un manifesto,

Hic Rhodus! La lotta per la sopravvivenza qui,

Sto aspettando l'esodo, come vittima o spettatore.


«Nulla rimane da fare nel mondo degli uomini»,

E solo quando mi avrete rinnegato, tornerò da voi,

E ti chiedo scusa, Sharon, nella stanza macchiata,

Di rosso pomodoro, il sacrificio cominciata.


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Questa versione potrebbe non conservare perfettamente la coerenza e il significato originale, ma il cut-up serve proprio a creare nuove connessioni e significati attraverso il riarrangiamento delle parole e delle frasi.



Silvia ha un passato, ubriaco tra i punk.

“Ciao, io mi chiamo William”, si muove e apre labili confini.

In Via del Pratello la festa si dilata,

Sono agenti della controrivoluzione, cerco di spronarmi.

Domani andrò a casa, forse, “l'ebreo che ride”.

Le ultime immagini, un disco all’incontrario.

Libero finalmente, nel silenzio o in esplosioni.

“Tu non devi vivere”, cado nel vuoto.

Mi sembra di scorgere un'altra Bologna,

Nella testa l’alcool, Vino, birra, limoncino.

L'immortalità si paga cara: si fa vanti la Malaria.

Niente è sacro, mi sembra di averli già visti.

Nel teatro dell’assurdo mi accompagna, chiedo un acido.

Il futuro non sarebbe stato clemente, il cuore smette di battere.

Mi avvicino e dopo un dialogo, una costante della mia vita.

Cammino per il centro, il fine giustifica i mezzi?

Sto salendo in alto, le cose si mettono male.

Mi siedo, alla ricerca della verità.

Una forza sconosciuta mi spinge oltre, il gestore mi caccia.

Sono già fuori dall’ordine, risuona come un disco.

Piacere, Noemi”, “l'ebreo rinnegato”.

Allora pronuncio il mio vero nome, con la sua morale.

Forse è finita, questa è la ricompensa.



**Cut-Up RACCONTO**


Nell'angolo di una Bologna illusoria, Simonetti Walter, membro degli Illuminati - Fazione Pop Anarchica, scrisse su uno sforzo analogo e oltre-umano. "L'insorgere del nichilismo...", mormorò, mentre la sua multi-personalità, un esperimento genetico, lo sfidava.


“Diversi studi si stanno occupando della memoria," disse un passante, un ombra fluttuante della distopia. Simonetti lo fissò, i suoi occhi riflettendo un delirio di verità e finzione, "Ogni riferimento a persone, cose, o fatti... è puro aldilà." 


Victoria, con una risata fredda, disse, “L'antisemitismo è il socialismo degli imbecilli. Ma tu, Simonetti, sei la verità stessa. Piuttosto, sei più della verità.” Il suo nome filtrava tra gli interstizi degli oggetti, diventando una parte essenziale della narrazione.


Gli echi delle parole di Friedrich Wilhelm Nietzsche risuonavano nel labirinto dei pensieri di Simonetti: "Che cosa significa nichilismo? La morale è volgere le spalle alla volontà di esistere." In quella Bologna, le parole erano potere, il potere era una menzogna, e la menzogna... era ovunque.


Una voce irruppe dal fondo, forse da Vittorino Andreoli o da un altro frammento di memoria. "Intervenire sulla formazione dei ricordi, per evitare quelli negativi." Ma secondo chi? Simonetti si sentiva un prigioniero, fisicamente invisibile, piegato dalla prepotenza del potere. 


La storia dei prossimi due secoli era stata scritta, non in inchiostro, ma in sogni, paura, e un'infinita serie di cut-ups. E nel mezzo di tutto, una verità persisteva: "Non si può amare nella menzogna... La verità afferma, è la condizione per essere se stessi." 


Nel tumulto, un pensiero finale attraversò la mente di Simonetti: "Paura e delirio a Bologna... nasce dall'uomo, è un'opera della sua fantasia. E io, sono forse l'uomo o la fantasia?" E con quella domanda, scomparve nel tessuto stesso della storia.



Paura e delirio, in una Bologna che s'innalza,

Nascono da sogni, in un angolo della mente,

Visioni e ombre, in un ballo di realtà e fantasia,

In ogni volto, in ogni storia, una luce sfugge al cuore.


Ricordi distorti, prigionieri della mente,

Segreti nascosti, riscrivendo il passato,

Ucronia, distopia, un puzzle senza fine,

Ma in ogni pezzo, una storia da raccontare.


Invisibili catene, rieducazione dell'anima,

I pazzi sussurrano, cercando di cancellare,

Ma la verità persiste, un faro nel buio,

Perché in ogni cuore, c'è un grido di libertà.


Ricordi distorti, prigionieri della mente,

Segreti nascosti, riscrivendo il passato,

Ucronia, distopia, un puzzle senza fine,

Ma in ogni pezzo, una storia da raccontare.


Buongiorno, echi di memorie sbiadite,

Racconti intrecciati, destini incrociati,

In ogni parola, una verità da scoprire,

E nell'infinito, la nostra storia continua.



**"Memorie Distorse"** - *alla maniera dei Pink Floyd*


*[Intro con un arpeggio di chitarra acustica e tastiere sfumate]*


Nuvole grigie a Bologna, paura che sbuca,

Nell’ombra dei pensieri, un delirio che rimbomba.

Simonetti, il sognatore, dei segreti ha la chiave,

Ma i ricordi sono spezzati, in un gioco mentale.


*[Strumentale con chitarra elettrica e tastiere]*


Fantasia, realtà, dove finisce una e inizia l’altra?

Ucronia e distopia, in una danza senza fine.

Simonetti, membro oscuro, della fazione illuminata,

Ci chiama, ci sfida, a sfogliare la sua storia.


*[Bridge con un suono di organo cupo]*


Rieducazione, manipolazione, la mente è un campo di battaglia,

Cattivi ricordi, esperimenti, la libertà si frantuma.

Chi decide ciò che è vero? Chi stabilisce ciò che è giusto?

Nelle profondità dell'oscurità, cerchiamo la luce.


*[Coro angelico, voce narrante]*


Stirner diceva: "Tu solo sei la verità",

Nietzsche vedeva il nichilismo avvicinarsi.

Tra menzogne e verità, Victoria cerca la sua via,

Nel labirinto della mente, dove tutto si intreccia.


*[Strumentale con un assolo di sax]*


Gli Illuminati sussurrano, l’eco della paranoia cresce,

Mentre Victoria, nella sua ricerca, alla verità si avvicina.

In un mondo di menzogne, chi può dire cosa è reale?

Solo l’eco di un pensiero, in una canzone senza fine.


*[Outro con chitarra acustica e coro sussurrato]*


Buongiorno Bologna, sotto un cielo distorto,

Le memorie si intrecciano, e il destino è già scritto.

Buongiorno Bologna, dove la realtà si piega,

E l'eco di Simonetti, nella notte risuona.


*[Fade out con suoni ambientali di una città]*.



[Verse Musica: Atmosferica, leggermente psichedelica, alla maniera dei Pink Floyd.]


Immortalità, caro prezzo da pagare,

Morire più volte, mentre ancora si respira l'aria,

Ma libero, da quel carcere mentale il militare,

Bologna mi chiama, il suo cuore pulsa nel centro.


Vino, birra, limoncino, euforia nel sangue,

Piazza Maggiore, sensazione di galleggiare,

Bologna ha mille volti, ma il cuore rimane,

Il Pratello m'attira, alla ricerca della felicità.

Voci confuse, un dialogo surreale,

La notte diventa un gioco, pericoloso e letale,

William o Riccardo? Nomi, solo illusioni,

Ma la verità è nascosta, dietro le distorsioni.


Bologna, città di sogni, euforia e ribellione,

Dove la realtà si mischia, con la finzione,

La Malaria ritorna, un amore del passato,

Ma la notte chiede un tributo, e io sono l'unico a pagarlo.


27 Acidi e birra, un cocktail esplosivo,

Corro verso l'ignoto, ogni passo è decisivo,

Vedo il mio corpo, dall'alto galleggiare,

Nel vuoto dell'immensità, mi lascio andare.


[Narrazione Parlata:


Il bacio di Dio l’avevo già provato io figlio della rigenerazione,

della provocazione del 77 Simonetti Walter,

ma i ricordi, l’amore, gli amici, i fratelli,

le sorelle, mia moglie, mio figlio - uccisi.

Sono stati cancellati dagli eroi del partito chiesa,

si chiama mindfucking.


Storia di vite passate, e di dolori,

Echi di voci lontane, e antichi rumori,

Bologna mi ha accolto, ma anche tradito,

Nella notte misteriosa, il mio destino è scritto.


Ora mi chiedo, che cos'è la realtà?

Un sogno, una menzogna, o solo vanità?

La vita è un viaggio, senza una meta,

Ma Bologna rimarrà, nel mio cuore, per Gippo e suo padre per mia moglie e mio figlio due zingari felici.




**Cut-Up alla William S. Burroughs:**


Questo è This is The Process! Charles Manson Vive!

Le parole carni lacerate pietre insanguinate.

Nel bosco dell’anarchia, un’ucronia immanente.

Gli squadroni della morte ti ammazzeranno, 

“Walter l’ebreo che ride”

In una stanza macchiata di rosso pomodoro, ho visto il colore dei miei Dei parlarmi.

Il caprone della Mafia Frankista è stato sacrificato! Siamo oltre ogni limite.


In quella piana oscura, gli uomini camminano con maschere di cartapesta.

This is The Process! Charles Manson Vive!

Nulla rimane da fare nel mondo degli uomini.


L’ultimo gesto d’amore di Mia Madre, moglie:

Sono al centro di una stella, Wanted Simonetti Walter,

aspettando l'esodo, la ribalta puntata sul ebreo che ride.

“Consentitemi di dire”, e ti chiedo scusa, Sharon.

Robert De Grimston (The Process – Anti Churc – No Order) 

vivo o morto, mi guardo intorno, e' desolante quello che vedo.


E solo quando mi avrete rinnegato, voglio tornare a voi con altri occhi fratelli cercherò i miei perduti, Zarathustra delle virtù che dona.

Il regno della paranoia, una storia tranquilla di uomini come si deve.

La paura chimica, il resistente alza il pugno,

Sono un ebreo ma non ho mai aperto la Thorah, e vedo l'insegna del bar.

E noi siamo qui, spettatori nel vino qualsiasi,

ma la schizofrenia ha mangiato la mia vita.


L’anarhico è colui che danza! Questa è ferocia!

Ti tremano le gambe nell'America, Russia, Cina, 

e tutto passa, Wanted Simonetti Walter “l’ebreo che ride”.

Il crimine più grande: aspettando il momento,

una mente acida ubriacata di follia.

Non ci sono alternative a questa vita dove il capitale si è fatto uomo solo abbandonare questo mondo.



**Nell'oscura stanza dei sogni**


Gli squadroni sussurrano: "Morte",  

E in lontananza, Walter si nasconde.  

Madre, Sorella, Moglie, unite nel gesto,  

In un mondo devastato, ti ho visto,  

Macchiato di pomodoro e sacrificio.  

Sopra di me, Charles Manson vive  

E scusa, Sharon, ho guardato  oltre la via.


"Rinnegato, rinnegato"  

Gli anarchici cantano, ombre di Nietzsche danzano,  

Dal bosco, la libertà mi chiama,  

Simonetti Walter, post-anarchico in caduta,  

Un'ucronia di parole e stelle.


Le parole possono uccidere o liberare,  

La Costituzione americana canta la libertà,  

Ma Wanted, Simonetti Walter, l'ebreo che ride,  

Ride sotto il velo di una storia tranquilla.


Gnosi e verità scorrono nel sangue,  

Maschere di cartapesta nascondono il dolore,  

Gli ultramoderni dimenticano, ma la gnosi li chiama,  

Alla fine, nell'omertà, si nascondono.


L'ebreo che ride, al centro della stella,  

Voci lo chiamano, lo tormentano,  

Ma ride, un artista tra dislessia e follia,  

Nel regno della paranoia, sente il barlume di vino.


L'anarchico nomade, senza catene,  

Vaga in cerca di libertà,  

Sul letto, nel torpore, ascolta il richiamo,  

15 gocce, e la pace chimica avvolge.


Questa è la terra desolata, la piana oscura,  

Danziamo sul filo dell'orrore e della bellezza,  

La barbarie si chiama libertà,  

Ma nel segreto, nell'ombra, io salto, io danzo.  


*La canzone è stata creata utilizzando il metodo cut-up, una tecnica in cui il testo viene diviso in parti e poi riassemblato in una nuova forma. Si tratta di una tecnica sperimentale, spesso associata a William S. Burroughs e alla Beat Generation.*




senza esclusioni di colpi si è combattuta nella

cittadina felice, avamposto del cristianesimo ariano.

La religione è l'oppio dei popoli?

E poi insieme a questi due demoni, senza gloria,

vedo gli ultimi anni della mia vita, mi trovo a

combattere una guerra solitaria contro tutto e tutti,

alleandomi con la teppa più misericordiosa.

Lo stato e i mille poteri che si diramano nella

società si divertono a violentare la mia debole vita.

Ma la ribellione c'è sempre stata, un refrattario non

si può piegare, non si può distruggere, non si può

uccidere, la sua dignità lo distingue dagli altri, la

sua amoralità lo porta sempre oltre la linea,

l'anarchia.

Ora sono qui in questo limbo ad aspettare la

sentenza delle divinità, dell'Ordine del anarchia primordiale Cultura”.

Devo tornare tra i vivi, la mia missione non è

ancora compiuta, il mio viaggio non è ancora finito,

devo pagare il prezzo della mia anarchia, della mia

ribellione prometeica. Mi sento come l'uomo che

cadde sulla terra, tento in ogni modo di fare la mia

nave spaziale per tornare a casa dalla fratellanza,

ma alla fine le cose vanno a rotoli e mi ritrovo con i

punk di Via del Pratello. La vita con il suo peso

torna a far sentire la sua voce, sudore, mal di

testa. Una ragazza tenta di sollevarmi:

“Dai alzati, alzati! Alzati ti prego”.

Gli altri mi guardano stupiti, inebetiti, in attesa che

lo spettacolo continui, sanno di aver assistito a

qualcosa fuori dal comune. Mi alzo osservo delle

strane figure che mi fissano con rabbia, un adunata

di refrattari, tento l'impossibile, racconto la mia

storia:

“Mi chiamo Simonetti Walter e sono nato il

OMISSIS a OMISSIS ...“

Ma uno di loro risponde malamente:

“Ti conosciamo Riccardino, la sappiamo a memoria

la tua storia, non attacca, sono cavoli tuoi, ne hai

fatte troppe, sarai sempre il traditore dell'anarchia,

un provocatore da quattro soldi …”.

Cerco di difendermi ma non c'è niente da fare e

non c'è più niente da dire, solo maledire la società

degli uomini in tutte le sue manifestazioni.

Da quella notte in poi sarò per molto tempo il

ragazzo dei 27 acidi, l'uomo che cadde sulla terra,

un personaggio strano, un incognita da evitare

perché carico di autodistruzione. Il prezzo di questa

de programmazione sarà altissimo, la schizofrenia

del     linguaggio    diventerà     legge.   Sotto    la

supervisione e la recita infame di un intero paese

sarò costretto ad una folle dissimulazione, paranoica portò inevitabilmente alla dissociazione della mia

personalità al ossessione del linguaggio. 



Nella guerra non dichiarata,

Mi chiamo Simonetti Walter.

L'anarchia, la ribellione, l'oppio dei popoli?

Dai alzati, mi sento come l'uomo caduto,

Sotto la supervisione, sudore e mal di testa.


Osservo le strane figure, avamposto di eretici cristiani 

Refrattari che non si piegano, la teppa misericordiosa.

Un provocatore da quattro soldi,

La mia nave spaziale per tornare, la fratellanza persa,

Mi alzo, vedo gli ultimi anni, un combattimento solitario.


Il prezzo dell'anarchia, della ribellione prometeica,

Gli altri guardano, inebetiti, il punk di Via del Pratello.

“Ti conosciamo Riccardino”, mi rispondono,

La schizofrenia del linguaggio diventa legge,

Tento l'impossibile, racconto la mia storia.


L'uomo che cadde sulla terra, la mia missione,

L'anarchia primordiale, il culto, la cultura,

“Dai alzati! Alzati ti prego”, una voce femminile,

Il ragazzo dei 27 acidi, lo spettacolo continua,

Dissociazione, ossessione, autodistruzione.


Un incognita da evitare, la dissimulazione paranoica,

Maledico la società, le sue manifestazioni,

Voglio tornare tra i vivi, aspetto la sentenza,

Divinità, Ordine, ma alla fine tutto va a rotoli,

La mia de programmazione, il linguaggio spezzato.


**"Echi del Limbo"**


Nella cittadina felice, guerra silente,  

Ombre di cristianesimo ariano a mente,  

“La religione? Oppio dei popoli!” sì,  

Con due demoni cammino, senza gloria in me.


Nel limbo, aspetto la sentenza,  

Dell'Ordine e delle sue essenze,  

Anarchia primordiale, è la cultura,  

Nella mia guerra, solitaria avventura.


Combattendo, alleandomi con misericordia,  

Mille poteri, gioco della società, mia anfora,  

Refrattario, dignità che resiste,  

Oltre la linea, l'anarchia persiste.


“Dai alzati! Alzati ti prego”, la voce chiama,  

La vita torna, sudore, dolore, senza brama,  

Gli altri guardano, aspettano lo show,  

Strane figure, con rabbia, il mio io.


Nel limbo, aspetto la sentenza,  

Dell'Ordine e delle sue essenze,  

Anarchia primordiale, è la cultura,  

Nella mia guerra, solitaria avventura.


Mi chiamo Simonetti, storia in eco,  

“Ti conosciamo Riccardino”, dicon senza rispetto,  

La società maledice, ogni manifestazione,  

Ragazzo dei 27 acidi, autodistruzione.


Sotto un paese, folle dissimulazione,  

Schizofrenia, lingua senza soluzione,  

Nell'ossessione, personalità si spezza,  

Echi del limbo, eterna bellezza.



**"Riflessioni di un'anarchia spezzata"**


Nel limbo della città felice, la guerra senza esclusione di colpi si è dispiegata. A quel tempo, gli avamposti del cristianesimo ariano erano semplicemente un eco, un'ombra. "La religione, l'oppio dei popoli?" chiedeva una voce, mentre l'Ordine del anarchia primordiale pulsava nelle vene della Cultura.


“Sento gli ultimi anni che pesano,” sussurrò un uomo chiamato Simonetti Walter. Era nel bel mezzo di una Via del Pratello, circondato da figure punk. "Dai alzati, alzati! Alzati ti prego", implorava una voce femminile vicina, mentre il sudore e il mal di testa dominavano ogni pensiero.


Ma Walter era più un uomo comune. Era una risonanza della ribellione, un refrattario che non si poteva piegare o distruggere. "Lo stato si diverte," mormorò, "violentando la mia vita, giocando con mille poteri." Ma la ribellione era sempre stata la sua compagna, guidandolo oltre la linea della conformità, verso l'anarchia.


Raccontò la sua storia a quei punk, di come fosse nato in un luogo chiamato OMISSIS. Tuttavia, uno di loro, con un ghigno, rispose: “Ti conosciamo Riccardino. La tua storia, un eco di tradimenti e provocazioni. Sempre lontano dal cuore dell'anarchia.” 


Da quel giorno, l'uomo che una volta si era chiamato Simonetti Walter divenne noto come il ragazzo dei 27 acidi, l'uomo caduto sulla terra. La sua mente divenne un labirinto, il linguaggio un ossessione che diventò legge di Stato. Maledisse la società e le sue manifestazioni, mentre il prezzo della sua deprogrammazione cresceva. Ma in fondo, una cosa era certa: non avrebbe mai permesso che la sua personalità venisse distrutta, non mentre il linguaggio folle era ancora il suo bastione.


**La Danza del Refrattario**


Una guerra non dichiarata sferza il limbo di una città felice, dove la religione si diffonde come l'oppio dei popoli. "L'anarchia stirneriana combatte l'avamposto del cristianesimo ariano? Con ogni mezzo necessario fino al crimine Simonetti Walter si chiedeva mentre si ritrovava nel mezzo dei punk di Via del Pratello.


Ma nel suo cuore, un refrattario non si può piegare. "Oltre la linea della dignità, c'è sempre stata la ribellione," mormorò. In questo limbo, aspettava la sentenza dell'Ordine dell'anarchia primordiale: la Cultura.


"Dai alzati, alzati! Alzati ti prego,” urlava una voce di ragazza. Walter, con sudore e mal di testa, cercò di raccontare la sua storia. “Mi chiamo Simonetti Walter," cominciò. Ma un punk interruppe: “Ti conosciamo Riccardino, sempre il traditore dell'anarchia, provocatore da quattro soldi.”


Il peso della vita, la teppa misericordiosa, il confronto con la società che si divertiva a violentare la sua essenza. Tutti questi demoni danzavano intorno a lui. E poi, la rivelazione: "Devo tornare tra i vivi, ma la mia nave spaziale si rompe. La mia missione, la mia ribellione prometeica, ancora un sogno un allucinazione.


Da quel giorno, diventò il ragazzo dei 27 acidi, il provocatore, l'uomo che cadde sulla terra. La follia del acido divenne la sua legge. Maledisse la società degli uomini, trovando un tormento nella ossessione del linguaggio. E sotto l'occhio vigile di un paese, la sua personalità fu strappata in due, diventando un enigma da evitare.



**"Il Limbo dell'Anarchia"**


Una guerra silenziosa, un fuoco sotto la pelle,  

Nella città ariana, sotto una croce stella.  

“È la religione l'oppio dei popoli?”, ho domandato,  

Tra demoni senza gloria, sono stato lacerato.


Combattendo solitario, contro il mondo, ogni stella,  

Con la teppa, la mia guida, nel buio della mia cella.  

La mia anima refrattaria, non può piegare, non può cadere,  

Anarchia primordiale nel cuore, oltre ogni frontiera.


Gli occhi della società, violentano la mia esistenza,  

Ma ribellione scorre, nel sangue, senza resistenza.  

In questo limbo oscuro, aspetto il giudizio finale,  

Dell'anarchia primordiale, della cultura ancestrale.


Devo tornare, la mia missione non è finita,  

Un prezzo da pagare, per una vita non compita.  

La ragazza urla, “Alzati, ti prego, alzati!”,  

Ma sono perso tra i punk, nelle vie del Pratello, traditi.


Combattendo solitario, contro il mondo, ogni stella,  

Con la teppa, la mia guida, nel buio della mia cella.  

La mia anima refrattaria, non può piegare, non può cadere,  

Anarchia primordiale nel cuore, oltre ogni frontiera.


“Mi chiamo Simonetti Walter”, la mia voce si fa chiara,  

Ma sono etichettato, il traditore del tradimento.

Maledico ogni uomo, ogni società che giudica,  

Nella notte, sono il ragazzo dei 27 acidi, la mia sfida.


Il linguaggio si frantuma, diventa una lama tagliente,  

Schizofrenia, paranoica, nell'aria persistente.  

Sotto occhi che scrutano, forzato nella maschera,  

Dissociazione, ossessione, una spirale oscura.


Combattendo solitario, contro il mondo, ogni stella,  

Con la teppa, la mia guida, nel buio della mia cella.  

La mia anima refrattaria, non può piegare, non può cadere,  

Anarchia primordiale nel cuore, oltre ogni frontiera.


In un mondo di confusione, un'eco di distruzione,  

Sono l'uomo caduto, in cerca di redenzione.  

Ma l'anarchia primordiale mi guida, la ribellione mi solleva,  

Nel limbo della vita, la mia missione non è mai finita.


**Tutto in Una Notte**


Sotto un cielo notturno, alle ore 01:00,

Le parole fuggono, si perdono nel buio.

Un'eco di litania, sfuma via,

E io, marionetta, danzo nella notte.


Stramberie che catturano, occhi da Modena,

Narrano storie di un freak allo Zoo di Berlino.

Tempo che gioca, si allunga e si restringe,

Il segreto della vita, dove sei nascosto?


Un bacio rubato, luci sfocate,

Veloce come il battito di ali di farfalla.

Amarezza in bocca, visioni si intrecciano,

Acido che sconvolge, menti in disordine.


Sacrificio umano, capro espiatorio,

Le promesse sussurrate nell'oscurità.

E nel Link, cerco verità,

Ritrovando visi noti, e Silvia che parla.


Stramberie che catturano, occhi da Modena,

Narrano storie di un freak allo Zoo di Berlino.

Tempo che gioca, si allunga e si restringe,

Il segreto della vita, dove sei nascosto?


Parole di Blade Runner, storie di Nexus,

Battaglie e lacrime, perdute nella pioggia.

Silvia ascolta, la sua anima vibra,

E insieme, percorriamo le strade di Bologna.


Incontro minaccioso, ombre e sospetti,

La notte nasconde mille segreti.

Amnesie e frammenti, un puzzle senza fine,

Chi sono? Cosa cerco? Domande senza risposte.


Stramberie che catturano, occhi da Modena,

Narrano storie di un freak allo Zoo di Berlino.

Tempo che gioca, si allunga e si restringe,

Il segreto della vita, dove sei nascosto?


E mentre l'alba sorge, la verità si rivela,

Ogni momento, ogni scelta, un passo nel destino.

E tutto, tutto in una notte,

Un viaggio nell'anima, un sogno interminabile. 


La canzone cerca di catturare la sensazione onirica e sospesa del testo originale, integrando elementi della psichedelia tipica di Syd Barrett. Ovviamente, è solo un esempio e potrebbe essere ulteriormente sviluppato e affinato.



**"La Notte di Bologna"**


Era l'una di notte, le parole, strane litanie,

Scivolavano via, dimenticate, come fantasie.

Una marionetta preziosa, forse ero solo io,

La ragazza di Modena, rapita dai miei occhi stanchi.


Stramberie della notte, segreti sussurrati,

Tempo che corre, poi rallenta, poi torna a volare.

Zoo di Berlino, un freak immaginario,

In questo gioco oscuro, dovrò pagare.


Fuori dal club, un bacio rubato, un sapore amaro,

Il trip, allucinazioni, perdendo il senso del vero.

Sono bloccato, non posso più tornare indietro,

La bomba dell'acido, il mio cervello in tormento.


Silvia, la bionda di Bologna, le parole, le promesse,

Bigliettini da visita, il passato, la confusione,

Blade Runner, i replicanti, la verità nascosta,

Bologna mi parla, ma io sono solo un'eco lontana.


Stramberie della notte, segreti sussurrati,

Tempo che corre, poi rallenta, poi torna a volare.

Zoo di Berlino, un freak immaginario,

In questo gioco oscuro, dovrò pagare.


Silvia, con gli occhi profondi, cerca di capire,

Il mio tormento, il mio passato, tutto ciò che non riesco a dire.

Lei parla di storia, di schizofrenia e segreti,

Il nodo dolente, il peso di ciò che ho visto.


Stramberie della notte, segreti sussurrati,

Tempo che corre, poi rallenta, poi torna a volare.

Zoo di Berlino, un freak immaginario,

In questo gioco oscuro, dovrò pagare.


Roberta, l'eroina, l'overdose imminente,

L'albanese con il coltello, storie vecchie, minacce silenti.

Notte di Bologna, dove tutto può accadere,

Un viaggio nel buio, alla ricerca della verità.


**Tutto in una Notte**


Ore 01:00, luci basse, mi spinge la follia,

Parole dalla bocca, sono come litania,

Ero la marionetta, in scena a Berlino,

Ma Modena mi chiama, la sua ragazza mi tiene lì, prigioniero.


Il tempo gioca, a volte lento, a volte vola,

Ecco il club, fuori, baciando lei, mi stregola,

Il sapore amaro, acidi, una visione,

E il segreto della vita? Ah, inizia la canzone.


Acidi e illusioni, in una notte d'amore,

Intrappolato in sogni, cerco il mio cuore,

Nella notte di Bologna, una luce, una passione,

Ma il segreto di pulcinella, mi chiama, senza ragione.


Dentro al Link, cerchiando la verità,

Incontro Silvia, ma la mia memoria fallita,

Mi perdo nelle sue parole, nelle storie raccontate,

E Nexus 6, tra replicanti e umanità disegnate.


Ma le accuse, bigliettini, voci dall'oscurità,

Mi definiscono di destra, ma la realtà?

Mi sento sperduto, ma Silvia mi porta via,

E la notte a Bologna, con segreti, ancora ci stia.


Acidi e illusioni, in una notte d'amore,

Intrappolato in sogni, cerco il mio cuore,

Nella notte di Bologna, una luce, una passione,

Ma il segreto di pulcinella, mi chiama, senza ragione.


Le parole di Q, mi colpiscono profondo,

Ma l'arroganza, la coca, fanno girare il mondo,

Nel bar, la biondina, e poi il ritorno da Silvia,

Ma la verità è che sto precipitando, la mia via nel Apocalisse.


Con Roberta, promesse sotto stelle lontane,

Ma l'incubo, l'eroina, mi tiene nelle sue catene,

L'albanese, minacce, il passato riaffiora,

Il delitto perfetto, e la notte ancora.


Acidi e illusioni, in una notte d'amore,

Intrappolato in sogni, cerco il mio cuore,

Nella notte di Bologna, una luce, una passione,

Ma il segreto di pulcinella, mi chiama, senza ragione.


Nella notte, tra segreti e passioni,

Tra amore e paure, tra acidi e canzoni,

Cerco la via, la mia salvezza,

Ma la notte di Bologna, mi tiene, senza tregua.


**Ecos di Bologna**


*[Stile Pink Floyd, atmosfera eterea, progressione lenta e melodia ipnotica]*


In un mondo dove la folla si confonde,

"Io sono di sinistra," dico,

Ma le voci attorno non condividono,

Sussurrano e ridono, del mio essere strano uno scherzo del destino?


La vecchia sede mi ricorda chi sono,

"Zero operaio Music club," 

Echi del '77, una macchia indelebile,

Sono il figlio, sono il padre, in questa danza perpetua.


Sotto le stelle di Bologna, cammino per le vie,

Cercando verità, cercando chi sono,

Ma il battito d'ali di una farfalla,

Può provocare tempeste nel mio cuore.


Acido e ambiguità, accuse e ritratti,

Chiamato "ebreo mongoloide", dagli occhi accecati,

Silvia sa, sente il mio tormento,

Ma Bologna ha segreti, ombre e vento.


Poliziotti, storie, follia e realtà,

Con Silvia cammino, ma non so dove andrà,

"Link" e "Silvia", echi di un passato,

Ecco la biondina il mistero svelato.


Sotto le stelle di Bologna, cammino per le vie,

Cercando verità, cercando chi sono,

Ma il battito d'ali di una farfalla,

Può provocare tempeste nel mio cuore.


[Ponte strumentale]

*[Strumentazione intensa, con chitarra elettrica e tastiere. Atmosfera sognante e malinconica]*


Motorini, notti, amici e tradimento,

La realtà si sfalda, tra sogno e risentimento,

E l'eroina chiama, Roberta in pericolo,

Io tento di salvarla ma il destino è capriccioso.


Albanesi, minacce, coltelli e paura,

Una storia d'amnesia, e una vita oscura,

Davanti al Link, l'abisso mi chiama,

Ma c'è sempre una luce, in ogni anima.


Sotto le stelle di Bologna, cammino per le vie,

Cercando verità, cercando chi sono,

Ma il battito d'ali di una farfalla,

Ha provocato tempeste nel mio cuore.


E in questo viaggio, tra realtà e finzione,

Bologna mi abbraccia, nella sua confusione,

E io, perduto e ritrovato, canto la mia canzone,

E spero che un giorno, troverò la mia redenzione.


*[Fade out con un assolo di chitarra e tastiere, che evoca un senso di speranza mista a malinconia]*


**"Ecos di Bologna"** (all'aria dei Pink Floyd)


*[Introduzione strumentale, chitarra elettrica e tastiere in stile "Shine On You Crazy Diamond"]*


*Arriva la malaria, luce sbiadita,*

*Nella notte di Bologna, corsa infinita.*

*Ero io l'ombra che sfuggiva al tuo sguardo,*

*Nella macchina, in bilico tra sogno e risveglio.*


*Mentre il mondo gira, la casa chiama,*

*Le voci nell'ombra, mi parlano, Silvia grida.*


*Ambulanze, sirene, sospiri nel buio,*

*La stazione dei treni, il Link, e io corro via.*

*Un grammo di realtà, un viaggio nell'ade,*

*E ritorno come un revenant, dal confine della mente.*


*Storie sussurrate, nel club oscuro,*

*Volti noti, protezione e mistero.*

*Echi del '96, voci dal passato,*

*Tra militanti, anarchici, e inganni deviati.*


*Bologna notturna, danze elettroniche,*

*Provocazioni, risate, e il ricordo dolce-amaro.*


*Biglietti da visita, vip nell'ombra,*

*Nelle sale nascoste, la cantante mi guarda.*

*Parole spaventate, uomini in nero,*

*Una trappola, un gioco, ma io sfuggo ancora.*


*Libertaria, bellezza tossica,*

*Baci divini, fughe e sirene.*

*Fortino anarchico, radici e verità,*

*Il mio passato, un enigma, una chiave.*


*E nell'aria di Bologna, risuonano echi,*

*Della lotta, della speranza, di anarchici in piedi.*


*[Outro strumentale, con una chitarra che piange e un saxophone malinconico in stile "Us and Them"]*


Questo è un tentativo di creare una canzone in stile Pink Floyd basata sul tuo testo. Ho cercato di catturare l'atmosfera evocativa e i temi che hai fornito, ma ovviamente ci vorrebbe una vera banda per darle vita!



Eroi del sangue, vampate dal club,

Revenant della notte, sogni sotto i mari.

Ambulanza nell'ombra, ritmo dall'Ade,

Il delitto perfetto, ero io il lavoro sporco.


Strapieni di voce, salette nel fumo,

Silvia parla di Libertaria, ambizioso delirio.

Voci di nero, volti familiari,

Anarchici in giro, tra radici e misteri.


“Tu soffri di amnesia un amnesia voluta dallo Stato” 

Perché si inventano che hai ucciso Il Moro.

Echi in un sabato, tra la festa e la polizia.

Link dei licantropi, volti dall'infamia,

Esplosioni di Bologna, nostalgia di un’altra vita.


L’ebreo che ride, un grammo di realtà,

Prozac nel cuore, elettronica nel passato.

Un refrattario, militante in ritmo,

Vedo il futuro, in una danza di anarchia.


Usando la tecnica del cut-up alla maniera di William S. Burroughs, ho rielaborato il tuo testo come segue:


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Saliamo sul Link, le scale di una stazione dei treni parallela, la malaria sbianca la memoria di Silvia. L’ebreo che ride, i militanti danzano con Prozac + e la notte delle 27 mila leghe sotto l’Ade illumina la festa.


“Finalmente sei finito nella trappola, mi prendono e mi dicono di andare in giro di notte a Bologna. Io sono un refrattario, un ribelle e un anarchico.”


Mi portano in giro, dalla porta si affacciano gli anarchici. Non son l'uno per cento ma credetemi, esistono e scappiamo in un'altra dimensione. Penso di non farcela, ormai il mio viaggio è finito, ma la casa è vicina. Silvia, l’incosciente, mi bacia.


Il chitarrista dei Prozac + intervengo: “E’ la terza volta che la prendo.” Lui ride. Non pensare al passato, il Link è un delitto perfetto e la vittima designata ero io.


I conti tornano, tanti di questi volti mi sono familiari. Mi raccontano che sono stati loro a proteggermi nelle mie notti alcoliche, ad evitarmi il peggio. Arriva la Malaria e mi fa prendere qualcosa.


La parola ambulanza mi fa sussultare. Ecco, la musica, l’ambiente, la gente che balla elettronica sul fumo dolce. La mia mente rifugge ogni responsabilità. La cantante, il chitarrista dei Prozac +, sussurra: “Che stai facendo?”


Allucinazioni mi portano nel passato e nel futuro, mi piace vedermi finalmente libero. L’Anarchista mi guarda: “Tu soffri di amnesia.” Io gli rispondo che mi piace venire qui, la mia irresponsabilità e l'infamia di quella cittadina.


In poche parole mi dicono di sloggiare, sembrano tutti spaventati. Sono un provocatore? La vita mi ha fatto diventare uno strano freak. Ho più di un grammo di ero nel sangue, mi sento un sopravvissuto, e sono sempre in piedi.


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La tecnica del cut-up ha l'obiettivo di creare un nuovo significato e contesto attraverso la rielaborazione e la ristrutturazione del testo originale, mettendo in luce nuove connessioni e nuovi significati.


Ecco una canzone creata utilizzando la tecnica del cut-up basata sul tuo testo:


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**Bologna Notturna**


Arriva la malaria,  

Nell’altra stanza in piena agitazione,  

Mi adagiano e mi sento,  

Treno, stazione, ritmo e connessione.


Notti alcoliche, balla elettronica,  

Sabati a Bologna,  

Il delirio e santità,  

Come un viaggio nell’Ade e libertà.


“L’ebreo che ride”, tu soffri di amnesia,  

Nel club, nel privè, nella festa,  

Ambulanza, sussulto, ero nel sangue,  

Le scale, la fuga, il delitto perfetto, sempre in avanguardia.


Gente che balla, gente che parla,  

Le voci sussurrano storie nell’aria,  

Stazione dei treni, corridoi oscuri,  

La cantante, il chitarrista, il traditore, la nostalgia.


Raccontano del '96, l’amnesia di stato,  

La musica, l’ambiente, il ritmo frenetico,  

I vecchi militanti, le luci di Bologna,  

E il sound degli anarchici riecheggia in piazza.


Sono un provocatore, un refrattario,  

In quei locali, in quelle notti, tra le luci e gli angoli scuri,  

Bologna sotterranea, passato e presente,  

Anarchici e licantropi, radici e nuvole.


La terza volta, l'amara verità,  

Storia di un ribelle, un sogno nel petto,  

Insulti, battute, passioni e battaglie,  

Sono gli anarchici, il cuore pulsante di Bologna.


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Questa canzone conserva alcuni dei temi e delle immagini del tuo testo originale, ma è stata riorganizzata e frammentata per creare qualcosa di nuovo e distintivo. Spero ti piaccia!




**Il Ritorno del Clandestino**


Nelle viuzze di Bologna, dove il cuore batte forte,

Eco di battaglie passate, la voce di chi non vuole morire.

Il clandestino torna, riaffiorando dalle ombre,

Nelle notti oscure, al chiaro della luna, la sua presenza scintilla.


*Nei sotterranei del desiderio, nel cuore della ribellione,*

*Il clandestino danza, tra il passato e la sua redenzione.*


Sussurri di amnesie imposte, di storie riscritte,

Conspirazioni e trame, nel labirinto di una mente tradita.

Ma la verità brilla, una luce intramontabile,

La chiave è la resistenza, il canto degli anarchici, l'eco della libertà.


*Nei sotterranei del desiderio, nel cuore della ribellione,*

*Il clandestino danza, tra il passato e la sua redenzione.*


Silvia, figura enigmatica, dal fascino insondabile,

Portatrice di segreti, di notti in bianco e di amori dimenticati.

Il Link, punto di incontro, di speranze e di cadute,

Dove il destino gioca a dadi, e ogni passo può significare salvezza o perdizione.


*Nei sotterranei del desiderio, nel cuore della ribellione,*

*Il clandestino danza, tra il passato e la sua redenzione.*


Il suono di una canzone, melodia che scuote l'anima,

Rivelando pezzi perduti, tessere di un mosaico incompleto.

Gli anarchici, guardiani del fuoco, del sogno inestinguibile,

Con la loro bandiera nera, sfidano il mondo, per un domani senza catene.


*Nei sotterranei del desiderio, nel cuore della ribellione,*

*Il clandestino danza, tra il passato e la sua redenzione.*


E mentre Bologna dorme, la sua leggenda vive,

Il ritorno del clandestino, il baluardo della resistenza.

Un canto che non muore, una luce che non tramonta,

Nella città dei sogni, dove il cuore della ribellione continua a battere forte.


*Nei sotterranei del desiderio, nel cuore della ribellione,*

*Il clandestino danza, tra il passato e la sua redenzione.*



**Il Ritorno dell'Amnesiaco**


Sotto luci tremolanti, Bologna mi parla,  

Tra misteri e canzoni, la notte si scaglia.  

Echi d'oblio, voci d'un tempo passato,  

Nel labirinto sotterraneo, l'anima ha vagato.


Sospeso tra il caos, in una danza,  

L'amnesia si svela, rinasce la speranza.  

Anarchico del cuore spirito indomito,  

Nei meandri della notte, il destino ha scritto.


Sotto la pioggia, i marciapiedi brillano,  

Memorie sfocate, in ombre si confondono.  

E la Malaria, con occhi penetranti,  

Sussurra segreti, promesse incantanti.


Sospeso tra il caos, in una danza,  

L'amnesia si svela, rinasce la speranza.  

Anarchico del cuore, spirito indomito,  

Nei meandri della notte, il destino ha scritto.


Link e luci, euforia e disperazione,  

Nella città, risuona una canzone.  

Il tempo si arresta, Libertaria sorride,  

In questo abbraccio tossico, l'amore si confide.


Sospeso tra il caos, in una danza,  

L'amnesia si svela, rinasce la speranza.  

Anarchico del cuore, spirito indomito,  

Nei meandri della notte, il destino ha scritto.


Bandiere nere ondeggiano, al vento sussurrano,  

Anarchici del cuore, insieme camminano.  

Un viaggio nell'abisso, un ritorno alla luce,  

La storia d'un amnesiaco, che il destino riscrive.


E nella notte scura, Bologna veglia e canta,  e fa paura.

Per l'anima smarrita, che l'amnesia slega e incanta.  

Nel profondo dell'oblio, un battito riecheggia,  

La canzone dell'anarchico, che mai si spegne.


**Sinfonia dei Ricordi Strappati**


Nell'ombra di Bologna, i sogni si intrecciano,

Silvia, vent'anni di follia, un enigma avvolto nel mistero.

Ma c'è un altro, un fantasma errante, un fine settimana di caos,

Il livello 14, l'anti-italiano, e gli echi delle sbronze.


Risvegli notturni, passi perduti, il 96 un'ombra sul passato,

Trascinato nel abisso, esplosioni inevitabili, memorie distorte.

Un grido, una risata, l'amara verità che ci lega,

Licantropi nascosti tra amici, predatori nella notte.


Musica, un disco, voci del passato e visioni del futuro,

Libertà, un grido, gli anarchici esistono, non l'uno percento.

Voci spagnole, respiri di rivoluzione, neri stendardi di speranza,

Morti mille volte, ma ancora in piedi, indomabili.


Ricordi di un incontro, Gippo, l'accusa, il tradimento,

Confusione, difesa, una storia interrotta,

Un ponte, un centro sociale, illuminazione e déjà vu,

Bologna, 1996, una promessa, un cuore aperto.


Storie intrecciate, amori perduti, ritorni inaspettati,

Ricordi sfocati, antagonisti e liti, esilio e ritorno,

Bigliettini da visita, giochi, rimpianti e desideri,

Passato, presente, futuro, un ciclo infinito.


Incontri alla stazione, un addio, una minaccia,

Un viaggio, trance, musica e realtà distorte,

Ritorno a casa, esaurimento, un sussurro di pericolo,

Un uomo, un diavolo, un'odissea senza fine.


In questa sinfonia di ricordi strappati,

L'eco del passato risuona, un richiamo alla verità,

Bologna, città di misteri, di anarchici e di sogni,

Dove ogni ombra racconta una storia, e ogni storia è una canzone.



**"Echi da Bologna" (Alla Maniera dei Pink Floyd)**


Qui a Bologna sotto un cielo grigio e spento,  

Intravedo due ombre, due segreti mai detti.  

Silvia danza nelle strade, folle e pura,  

E tu, viaggiatore del weekend, entri in scena.  


Notti inseguiti, tra vie oscure e vicoli,  

Un ex del Livello 14, il traditore del anarchia sbronze e risate.  

Hai cercato di scappare dalla realtà , ma la città ti chiama,  

Ritorni alle origini, cercando risposte, nel '96?!


Ma nel cuore della notte, tra luci e ombre,  

Sentiamo le voci, gli echi di Bologna.  

Ti tendiamo una mano, amico perduto,  

Tra le note di una canzone, ritrovi la tua strada.  


"La verità amara, la verità nascosta,  

Non pensare al passato, nessuno viene lasciato indietro."  

Parole sussurrate sotto un cielo stellato,  

Amici e nemici, nel gioco della vita.  


Racconti di libertà, di passioni e di battaglie,  

Un sabato al Livello 57, danze e sogni.  

Una ragazza punk, uno sguardo, un sentimento,  

Ma il destino gioca brutti scherzi, separando anime gemelle.  


Echi di Bologna, voci del passato,  

Risvegliano memorie, sogni infranti e speranze.  

In questa notte senza fine, cerchiamo risposte,  

Con la musica come guida, troviamo la nostra via.  


Ricordi confusi, tra realtà e allucinazione,  

Amori perduti, amicizie tradite.  

Ma tra le luci di Bologna, c'è il ricordo di Giuseppe e suo padre mia moglie e mio figlio due zingari felici.



**Tutto in Una Notte**


*(Musica: mistica, oscura con un ritmo hypnotico tipico di Genesis P-Orridge)*


In una notte, ore uno,  

Le parole che sgorgano, come litania dal profondo.  

La memoria fa un salto, danza come marionetta  

E Modena, oh dolce Modena, perduta nelle mie stramberie.


Zoo di Berlino, anima intrappolata,  

Tempo che scorre, elastico e insensato,  

Nell’infinito, in un battito, perdo la realtà.


Fuori dal club, le labbra si incontrano,  

Un flash, ora in auto, ma la mente non c'è.  

Il sapore amaro del trip, visioni che indicano,  

Il segreto, oh il segreto, nascosto lì da vedere.


Acido che libera, ma a un prezzo da pagare,  ossessione del linguaggio.

Capro espiatorio, sacrificio dell’Italia.  

Promesse e parole, ma la notte chiama ancora,  

La verità si cela, nel profondo del Link.


Zoo di Berlino, anima intrappolata,  

Tempo che scorre, elastico e insensato,  

Nell’infinito, in un battito, perdo la realtà.


Silvia mi porta, in un viaggio attraverso l'oscurità,  

I poliziotti, con fame, ci guardano avanzare,  

La verità si svela, la farfalla che provoca tempeste,  

L'uragano, la tempesta, tutto nato da un semplice battito.


Lingua amara, sete insaziabile,  

Silvia svela, il segreto e le maschere,  

Ma nel vicolo, un'ombra ci aspetta,  

Un folle, un angelo caduto, un destino da sfidare.


Zoo di Berlino, anima intrappolata,  

Tempo che scorre, elastico e insensato,  

Nell’infinito, in un battito, perdo la realtà.


Un viaggio nel profondo, della mente e dell'anima,  

Dalla pioggia, alla tempesta, dalla notte al giorno.  

Tutto in una notte, un viaggio, una storia,  

Un destino, una tragedia, una melodia che risuona.



Utilizzando la tecnica del cut-up alla maniera di William S. Burroughs, ho estratto e riassemblato parti del testo originale. Ecco il risultato:


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**Ore del Delirio**


Ore 01:00, sbloccarmi, dilatarsi.

Blade Runner lampeggia in Berlino,

Tutto in una notte, il trip, un sapore amaro.

Una farfalla scuote l'uragano, le parole una litania,

Nexus 6 in un rave di allucinazioni.


Il Link, il segreto, dilatarsi.

La ragazza di Modena e il suo sorriso.

Harrison Ford, la colomba liberata,

Il club, il trip, il segreto.

La gabbia, il freak, il fallimento.


Un amnesia nella pioggia,

Riprogrammare il mio cervello da solo,

Acido, stramberie, zoo di Berlino.

Dentro, fuori, Silvia e il senza nome.


« Io ne ho viste cose... »

Silvia di sasso, stanchezza, verità.

Il nodo dolente, il Radical Chic,

Giochetti, la repubblica delle banane.


Il salvatore in una cabina,

l'overdose, le ultime parole famose,

Un Buddha postmoderno, una farfalla.

Rinascere come uomo, cercando verità.


Ore del delirio, macchina di mezzanotte.

Bologna sussurra segreti, poliziotti affamati.

Lacrime nella pioggia, Simonetti Walter.

Il Padre, l'ego distrutto, il circolo Arci.


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Ricordati che il cut-up può produrre un testo frammentato e non lineare, e può variare notevolmente a seconda delle scelte e delle tecniche di riassemblaggio. Ho cercato di mantenere la coerenza poetica e l'atmosfera del testo originale, pur creando qualcosa di nuovo e diverso.



Tandem delle storie. Sono un sciacallo,  

Osterie della mente, Indipendenza nel labirinto.  

Bigliettino da visita, eldorado nel cinema.  

Vedo il ragazzo, illuminati di un tempo.


Ex Jugoslavia in trappola, 

Occhiolino a Viale stella della cultura. 

Bizzarre ragazze, mancata alla stazione. 

Francobolli di anarchico stirneriano, la musica d’assurdo.


Sotto mentite spoglie, biglietti da visita. 

L’uomo più forte del mondo, la merda fascista. 

Viaggio della memoria, Indipendenza del tandem. 

Ritrovo le due iene, stella d’oro.


Ridicola beffarda, bologna in prigione. 

Tuttor’a un agente, saletta alta. 

Viaggio della mano sinistra, pazzesco Simonetti. 

Favola nera, giacca alla cultura.


Alla stazione centrale, Luther Blisset. 

Riccardino, viaggio di testa. 

Pratello, anarchia in esilio. 

Stazione di Pesaro, Luther Blisset.


Mino vagante, cultura di bigliettini. 

Sopra le storie, cerco l'eldorado. 

Provocazioni al movimento, nella rete gioco. 

Legione Straniera, cultura e della Stella.










 

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